Il magistrato Sebastiano Ardita ha incontrato cittadini, volontari e famiglie di Librino
- di Redazione Il Solidale
- 9 ott 2020
- EVENTI
CATANIA – Nel popoloso quartiere di Librino, all'interno del "ripristinato" anfiteatro di viale Castagnola -da utilizzare nei prossimi giorni per realizzare le attività culturali, sportive e ricreative che da anni impegnano i volontari delle associazioni del quartiere che adesso si sono occupati di ripulirlo- il magistrato Sebastiano Ardita ha incontrato oggi pomeriggio cittadini, volontari e famiglie in occasione dell’incontro “Periferie e Legalità”. La serata è stata organizzata dalla Rete Sociale Librino in collaborazione con il Coordinamento FIR, il Coordinamento Catanese del Volontariato e il Centro di Servizio per il Volontariato Etneo e ha registrato la presenza di circa 200 tra volontari, giovani, famiglie di Librino e catanesi. Il magistrato Ardita ha proposto un’articolata e profonda riflessione sul significato delle periferie, sulla storia e lo sviluppo della città di Catania e sulla necessità di trovare un nuovo modo per ripensare la città e intrecciare in maniera produttiva i temi della gestione dei beni comuni, della legalità e dell’impegno del volontariato: “Il pubblico deve finalmente ‘trasferirsi a Librino’, l’impegno dei volontari è sempre stato quello di portare servizi, opportunità e speranza nel quartiere, ma adesso non basta più, perché o ammettiamo che Librino è un quartiere dimenticato dalla città, oppure dobbiamo ripensarlo come una città e impegnarci per vincere questa scommessa. Le domande sono tante, le richieste sono tutte legittime. Adesso è il momento delle risposte, perché non può bastare solo l’impegno del volontariato e la buona volontà dei cittadini, ci vuole l’impegno delle istituzioni. Bisogna pretendere da chi gestisce la cosa pubblica che guardi alle cose e alle persone, ai beni pubblici e alle periferie, non con superficialità, ma con consapevolezza e attenzione e che dia spazi e opportunità al fermento e alle idee nuove che spesso nascono in periferia”. Ad aprire i lavori di venerdì scorso c’erano Guglielmo Barletta (portavoce Rete Sociale Librino) e Santo Carnazzo, (volontario storico della Misericordia di Librino). Presenti anche il comandante dei carabinieri della Stazione di Librino, Maurizio Prosperi, il presidente della IV Municipalità, Alfio Allegra, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Fontanarossa”, Concetta Tumminia, e Giuseppe Ferraro, Capo di Gabinetto del Comune di Catania. A chiudere l’incontro alcune domande dei volontari presenti e gli interventi della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Fontanarossa” Concetta Tumminia e di Sara Fagone, rappresentante della Piattaforma Librino. A moderare la giornalista di Live Sicilia Laura Distefano. “Vorrei ringraziare tutti quanti si sono impegnati affinché oggi è stato possibile parlare qui, in questo luogo simbolo, di legalità -ha dichiarato Guglielmo Barletta, portavoce della Rete Sociale Librino- Lo abbiamo voluto fortemente e la presenza di tanti bambini stasera è molto significativa, perché questo luogo è un bene comune e dunque deve appartenere anche a loro, tutti devono sentire questi luoghi come casa propria”. Santo Carnazzo, volontario della Misericordia di Librino, ha aggiunto: “Siamo qua perché pensiamo che questi ragazzi meritano la possibilità di avere uno sviluppo e un futuro armonico, in sintonia con il resto della città. Per riuscirci ci vuole una volontà ferrea, nel quotidiano, ma soprattutto una forte volontà politica di un’intera generazione, che deve sforzarsi di sviluppare logiche nuove. Non basta la sola azione della magistratura, ci vuole un’azione coordinata tra tutti gli attori politici e sociali della città e ancora una volta ribadisco l’importanza dell’azione del volontariato, che rimane fondamentale e insostituibile”. Salvo Cona