Liceale caltagironese Elisa Branciforte, seconda al Concorso "Id Stamp - Francobolli identitari"

  • di Redazione Il Solidale
  • 15 ott 2020
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Liceale caltagironese Elisa Branciforte, seconda al Concorso "Id Stamp - Francobolli identitari"

NOTO - La studentessa liceale caltagironese Elisa Branciforti, che frequenta la II A del Liceo artistico “Bonaventura Secusio” di Caltagirone, è la seconda classificata nel concorso "Id Stamp - Francobolli identitari", per l’alta qualità dell’elaborato grafico, promosso nell'ambito di un progetto che ha coinvolto numerosi istituti scolastici dei 13 Comuni facenti parte dei siti Unesco del Sud Est della Sicilia. La cerimonia di premiazione delle scuole selezionate si è svolta nella sala Gagliardi di palazzo Trigona di Noto.  Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore alle Politiche del Val di Noto del Comune di Caltagirone, Antonino Navanzino, la dirigente scolastica del Liceo “Secusio”, Sabrina Mancuso, e ovvimente la premiata Elisa Branciforti, accompagnata non solo da alcuni docenti, fra cui Giovanni Modica che si è occupato dell’iniziativa, ma anche dai familiari e da una rappresentanza degli studenti del Liceo artistico “Bonaventura Secusio” di Caltagirone. In merito a questa iniziativa, su progetto grafico dell’Accademia di Belle Arti di Siracusa, è stato realizzato un manifesto dedicato al progetto che verrà affisso nelle 13 città facenti parte dei siti Unesco del Sud Est della Sicilia. Il poster ha un grande valore identitario in quanto contiene i bozzetti di tutti i disegni inviati. Sarà così l’occasione per divulgare l’iniziativa e permettere, a tutti gli studenti che hanno partecipato, di “riconoscere” la propria opera. Il concorso Id Stamp si inserisce nel progetto “Le forme dell’identità” nell’ambito della più ampia iniziativa Unesco finanziata dal MiBact e cofinanziata dalla Regione, a valere sulla legge 77 del 2006, che sta interessando i tre siti Unesco del Sud Est della Sicilia “Le Città tardo barocche del Val di Noto”, “Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica” e la “Villa romana del Casale di Piazza Armerina”.   Salvo Cona