Progetto P.I.T.E.R. : piccoli giornalisti alla scoperta dei presepi del maestro Roscigno
- di Redazione Il Solidale
- 19 ott 2020
- Rione Sanità 2.0
NAPOLI - Gilbert K. Chesterton sosteneva che “la dignità dell’artista sta nel suo dovere di tener vivo il senso di meraviglia nel mondo”, la stessa meraviglia che si è vista negli occhi dei bambini del Progetto P.I.T.E.R. quando sono entrati nel laboratorio di presepi del maestro Biagio Roscigno al palazzo dello Spagnolo nel cuore del rione Sanità. Non una semplice bottega ma un posto in cui si respira tutta la tradizione napoletana. Appena arrivati i bambini sono stati rapiti dalla maestosità della riproduzione della storica "Farmacia degli Incurabili", uno dei luoghi più suggestivi di Napoli che nel 1600 si impose come centro di eccellenza sia per la ricerca, che per la produzione di erbe. Armati di macchinette fotografiche hanno immortalato tutte le creazioni del maestro e sono riusciti a scoprire qualche segreto sulla realizzazione dei presepi. A cominciare dalla materia prima usata per crearli: il sughero a corteccia utilizzato al contrario con cui vengono simulati il tufo, e il marmo e, grazie al sapiente uso dei colori, vengono creati giochi di luce che rendono i presepi unici nel loro genere, o i tempi di realizzazione di un presepe che variano in base alla grandezza e non superano mai i 2 mesi. In seguito i bambini del Progetto P.I.T.E.R. si sono calati nei panni di giornalisti e, dopo aver scattato diverse fotografie, hanno intervistato il maestro Biagio Roscigno che si è raccontato a 360 gradi. A partire da quando, a 8 anni, rimasto affascinato da un presepe realizzato da suo cugino, ha voluto provare a farne uno con l’aiuto della madre. Ha spiegato poi che la sua principale fonte di ispirazione per la creazione di una natività è la città di Napoli con i suoi vicoli e i suoi palazzi e che l’opera a cui è più affezionato è un presepe che ha realizzato a 14 anni. I bambini del Progetto P.I.T.E.R. sono rimasti affascinati dal suo modo di parlare, dalla sua umiltà e dalla capacità di condividere il suo bagaglio di esperienze. Il presepe è parte integrante della sua vita così come lo è il rione Sanità da cui non è voluto andare via ma anzi ha contribuito a valorizzare con la sua arte. Giada Gentile