Mineo: consegna dei lavori per la Chiesa del Collegio
- di Redazione Il Solidale
- 18 ott 2015
- CULTURA
Mineo. Nel 1588 fu eretto il grandioso monumento della Chiesa di S. Tommaso Apostolo, opera di Natale Masuccio, architetto Gesuita. La sua edificazione è frutto di una conversione di Gian Tommaso De Guerriero che in vita era stato un prepotente barone feudale, molto irascibile. Aveva commesso tanti soprusi tanto da seminare sgomento e terrore ma, dopo la morte dell’unica figlia Angela De Guerriero, del genero Gian Vincenzo Lo Castello, barone del Biscari, ed il nipote Ferdinando, cambiò vita, credendo quelle perdite dei suoi cari un castigo di Dio. Da lupo rapace divenne agnello mansueto e volendo riparare il male con il bene decise d’accordo con la moglie di lasciare i suoi beni immensi ad opere di carità e di fondare nella città un collegio gesuitico. Durante la costruzione dell’intero stabile, egli si prodigò a lasciare parte dell’edificio e poi tutto il palazzo. Il suo gesto fu molto apprezzato dai giurati della città, deliberando anch’essi, a nome della collettività menena di “ Venire in aiuto di un opera tanta signalata et importante per servizio di Dio et universale beneficio delle anime.” E fu così che con il consesso civico venne innalzato sul luogo del palazzo de Dei Guerriero e sull’area fabbricabile circostante, appartenente sempre ai De Guerriero, l’attuale Chiesa del Collegio.
Oggi tale monumento ha bisogno di un serio consolidamento, finalmente l’aspetto propositivo e il lavoro di chi si è sempre prodigato per salvaguardare questa Chiesa vede i suoi primi frutti. Mercoledì scorso è avvenuta la consegna dei lavori per il recupero e la manutenzione della Chiesa del Collegio di Mineo. Il finanziamento stanziato dal "Dipartimento della Protezione Civile - servizio ricostruzione" è stato ottenuto dalla ditta "G. Debole di Leonforte" per aver vinto la gara di appalto (€ 91.615,79) con ribasso pari al 36,5627 per cento. Progettista e direttore lavori Arch. Marco Alberghina. Purtroppo questi fondi, provenienti dalle pratiche del sisma del 1990, sono troppo esigui per garantire un ripristino e restauro totale del grandioso monumento. È comunque una goccia nell'oceano, dopo venticinque anni di immobilismo, quanto meno per garantire la messa in sicurezza del catino absidale, cupola e transetto. Non si riuscirà dunque a mettere in sicurezza la totalità della Chiesa e si rimane con la speranza che nel prossimo futuro possano venire stanziati ulteriori fondi da parte della CEI oppure dal Ministero dei BB. CC.
Permettetemi di riprendere quella frase che ho riportato all’inizio dell’articolo, la quale mette in luce l’aspetto di un uomo che convertendosi ha cambiato vita, e che questo monumento è nato per un importanza vitale: quella di “Venire in aiuto per servizio di Dio per il beneficio delle anime”. Allora vorrei ricordarvi la frase di un salmo che dice: “ Lo zelo per la tua casa mi divora”. Abbiamo zelo per la casa di Dio e non permettiamo che venga lasciata a se stessa, ridoniamole il suo splendore affinché molte anime possano ritrovare il beneficio di Dio. Occorre con ciò compiere le opere della fede, che si concretizzino attraverso la Carità che derivante dalla fede, possa suscitare l’interesse di tutta la collettività, e con le parole del Vangelo in cui si afferma con testuali parole, sono veri cristiani coloro che mettono in comune i loro beni, per realizzare un sogno che è quello di ridonare la Chiesa del Collegio alla collettività, e così riaprirla al culto, ridonandole quella bellezza sempre antica che ha attirato a se molti fedeli, riuniti in assemblea liturgica hanno celebrato il memoriale della nostra Pasqua in Cristo morto e risorto per il beneficio delle anime. Tutto è possibile, contribuire alla messa in sicurezza della Chiesa del Collegio, significherebbe rendersi partecipi di un bene che ci appartiene, che ha segnato le vite di ognuno di noi che ha permesso a tanti uomini di entrare in una Chiesa e fare esperienza dell’incontro con Dio. Quante anime convertite hanno vissuto una vita nella gioia eppure oggi dal cielo ci guardano. Allora non fermiamo quel servizio che Dio fa ad ognuno di noi attraverso i suoi luoghi di culto dove è possibile incontrare nostro Signore Gesù Cristo. Senza di essi non potremmo celebrare i sacramenti, non potremmo sperimentare la possibilità di ascoltare la sua Parola, e non potremmo fare esperienza di vivere insieme nella gioia nell’unità e nella pace. Luca Risuscitazione