Giuseppa D'Alù, orgoglio raddusano nell'arte del ricamo. E' un'artista dalle "mani d'oro"

  • di Redazione Il Solidale
  • 30 ott 2020
  • LAVORO

Giuseppa D'Alù, orgoglio raddusano nell'arte del ricamo. E' un'artista dalle "mani d'oro"

RADDUSA – L’arte è un’attività umana regolata da accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e sulla esperienza (vocabolario della lingua italiana di Nicola Zanichelli) e il ricamo è una finissima opera artistica eseguita con ago e filo su un tessuto qualsiasi. Per saperne di più su tale opera artistica chiamata ricamo, e soprattutto del ricamo a mano, abbiamo messo indietro l’orologio di oltre cento anni (1910) e siamo andati a visitare una di quelle stanze che nel regno di Chosòn, fin dal 1392, venivano riservate alle donne che praticavano l’arte del ricamo a mano. La storia ci ricorda che, durante il cosiddetto “Periodo Chosòn” la Corea si trovava al primo posto nella tecnologia del ricamo a mano e, per favorire la pratica di tale arte, il Regno assegnava una specifica stanza ad ogni donna che intendeva applicare a mano il ricamo sui vestiti o su articoli decorativi. In una di quelle stanze che abbiamo visitato su internet si vede una donna giovane seduta sul pavimento mentre, con un ago tra le dita, ricama fiori e farfalle su  una borsetta di seta. Ora riavvolgiamo il nastro, rimettiamo l’orologio al suo posto, lo riportiamo al presente (2020) e visitiamo, sempre via internet, un negozietto di ricami posto in un centro commerciale di Seul. Quì vediamo una giovane studentessa che sta ricamando il proprio nome sulla cinghietta del telefonino. Nonostante la differenza di cento anni le due scene dimostrano come il ricamo sia stato e sia tutt’oggi parte della vita di ogni giorno non solo in Corea ma in tutto il resto del mondo. Anche a Raddusa l’origine del ricamo a mano si perde nella notte dei tempi ed oggi fa parte della vita di ogni giorno pure per tante donne che lo praticano magari per hobby. Infatti a Raddusa  vivono tante donne che praticano l’arte del ricamo a mano. Tra queste ce ne una che emerge sulle altre per la professionalità e per l’amore che sin da piccola ha dedicato al ricamo a mano e che tutt’oggi si prodiga affinchè tale tradizione sia trasmessa alle future generazioni. Si tratta di Giuseppa D’Alù, nata ad Aidone (En) 68 anni fa, ma residente a Raddusa perché ha sposato il raddusano Giuseppe Sirna. Giuseppa D’Alù è una vera esperta nell’arte del ricamo a mano, che ha cominciato a praticare all’età di 12 anni con l’amore e la passione trasmessale dalla mamma, ed è considerata da tutti un’artista dalle mani d’oro. Noi, spinti dalla curiosità, l’abbiamo incontrata, ieri l’altro, nella sede del suo laboratorio e lei, con grande gioia, ha mostrato il suo ultimo lavoro, consistente realizzazione dei numerosi paramenti religiosi, da lei realizzati e donati, volontariamente e gratuitamente, al Parroco della Parrocchia Immacolata Concezione che li userà per arredare la Mensa, l’Ambone e quant’altro nel corso delle celebrazioni eucaristiche che si svolgeranno nella Chiesa Nuova che è stata realizzata a ridosso del villaggio San Nicolò. Nel vedere i ricami effettuati dalla D’Alù sui vari paramenti e, soprattutto, sulla tovaglia della Mensa (nella foto) siamo rimasti basiti per la forte emozione provata, perché abbiamo ammirato un’opera di grande valore economico, culturale, religioso e di incommensurabile valore artistico. Per realizzare i suoi preziosi lavori donati gratuitamente alla Parrocchia Giuseppa D’Alù ha utilizzato tessuti di alta qualità e sette tipi di fili dai colori diversi e di primissima scelta accompagnati dalle decorazioni con pietre di ambra e swarovski. Sperticati e sinceri sono stati i ringraziamenti che i raddusani hanno elargito a Giuseppa D’Alù che ha raccolto anche gli elogi di S.E. Mons. Calogero Peri, Vescovo della Diocesi di Caltagirone a cui la Parrocchia di Raddusa appartiene.   Francesco Grassia