Maurizio Ialuna di Mineo rieletto nel CdA del Consorzio "Arancia Rossa di Sicilia IGP"

  • di Redazione Il Solidale
  • 30 ott 2020
  • LAVORO

Maurizio Ialuna di Mineo rieletto nel CdA del Consorzio "Arancia Rossa di Sicilia IGP"

MINEO - Il menenino Maurizio Ialuna ancora una volta è stato eletto nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio "Arancia Rossa di Sicilia I.G.P.". E Giovanni Selvaggi è stato riconfermato e all’unanimità presidente dello stesso Consorzio. Sarà coadiuvato da due vice: Elena Albertini (vicario) e Salvatore Scrofani. Oltre a Maurizio Ialuna, del nuovo CdA fanno parte: Placido Manganaro, Paola Rizzo, Giovanni Crispi, Giuseppe Di Silvestro, Riccardo Di Stefano, Giovanni Bua, Mario Tripoli, Grazia Gugliotta e Stefano Restuccia. Giovanni Selvaggi, 43 anni, imprenditore agricolo, conduce un’azienda che spazia nei settori agrumicolo, olivicolo e ortofrutticolo, tra le province di Catania e Siracusa, ed è inoltre amministratore della Cooperativa "Gea" che si occupa della lavorazione e del confezionamento degli agrumi. Il neo riconfermato presidente Giovanni Selvaggi, alla guida del Consorizio dal 2017, ha dichiarato che “la collaborazione del Consiglio di Amministrazione nel triennio appena trascorso è stata fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi. In particolare desidero ringraziare i vice presidenti Elena Albertini e Luca Bonomo per la proficua collaborazione. E dò il benvenuto ai nuovi componenti del Consiglio di amministrazione Paola Rizzo, Giovanni Crispi e Riccardo di Stefano”. Detto questo, l’intraprendente presidente Selvaggi ha illustrato quello che sarà il nuovo impegno del Consorzio "Arancia Rossa di Sicilia I.G.P.", pienamente condiviso anche dal menenino Maurizio Ialuna, anch'esso riconfermato per il prossimo triennio sociale: "Adesso c’è da lavorare da subito per ulteriori azioni volte alla tutela e allo sviluppo dell’arancia rossa, punta di diamante di un comparto di primaria importanza per l’agricoltura siciliana. In particolare, ci concentreremo sul far passare forte e chiaro il messaggio che il nostro è un frutto di eccellenza che va valorizzato e non svenduto. Abbiamo lavorato e lavoriamo tanto per far conoscere l’unicità dell’arancia rossa e finire sugli scaffali del sottocosto svilisce il prodotto e il lavoro di migliaia di addetti, anche a parità di guadagni. Sarà nostro compito aprire trattative e dialogo con la GDO in questo senso. Infine, sul piano politico, chiediamo, insieme all’intera filiera agrumicola europea, di rendere obbligatorio il ‘cold treatment’ su tutti i carichi di agrumi extra Ue che entrano in Europa. Questa -ha rimarcato il preseidente Selvaggi- è la nostra posizione di recente espressa di recente in seno al Gruppo di contatto agrumi anche dalla nostra vicepresidente Elena Albertini. Non ha senso, infatti, che noi europei, quando esportiamo agrumi dobbiamo eseguire il cold treatment, mentre questo obbligo non vige per i frutti che importiamo”.   Salvo Cona