Santina Lazzara, poetessa e scrittrice, assistente sociale, propone il libro "CAMELIA - Per salvarti devi dire la verità" di Camelia Entekhabifard
- di Redazione Il Solidale
- 25 nov 2020
- OPINIONI
MINEO - Theran , 16 Gennaio 1979, scontri tra eserciti realisti e rivoluzionari: lo scià e la sua famiglia lasciano l’Iran diretti al Cairo, la gente si riversa per le strade a festeggiare la loro fuga…pochi mesi e sulle strade arrivano i rivoluzionari. Il volto dell’Iran muta il suo volto in feroce soppressore della popolazione e dell’esercito rimanente che continuava a combattere, Khomenini, un noto ladro, evaso con una lunga fedina penale, diventa il nuovo dittatore da adulare se non vuoi rimanere vittima dei fuochi agguerriti dei rivoluzionari. 21 Marzo 1979, nasce la nuova repubblica Iraniana mentre il paese era continuamente sconvolto da ondate di arresti ed esecuzioni contro i “traditori della nazione”. Camelia cresce in una società in cui vi erano classi separate per i due sessi, obbligo del rispetto dell’hejab in che significava che per strada le donne non potevano toccarsi il velo, niente trucco, niente smalto, nemmeno una ciocca di capelli che fuoriuscisse dal velo e guanti rigorosamente neri, improvvise perquisizioni nelle case e per le strade, vieto di guardare negl’occhi i soldati, bombardamenti su tutta la popolazione da parte delle truppe irachene, censura giornalistica, televisiva, radiofonica, vieto di acquistare determinati alimenti o oggetti ( DVD, carte da gioco, alcolici ) , zone “proibite” anche nei cimiteri, non vi erano lapidi per coloro che non condividevano e appoggiavano il nuovo Governo, nelle zone proibite centinaia di persone considerate all’epoca “infedeli “ delle cui esecuzioni vennero ordinate per “errore” . Nell’81 iniziano le guerriglie urbane, qualcuna inizia a prendere posizione contro il governo, una nuova ondata di arresti e condanne per i giovani dell’Iran. Chi fuggiva era considerato un traditore e non poteva più ritornare. Con la guerra mancava tutto, cibo, vestiario, lavoro, la popolazione trascorreva ore ed ore in file all’emporio governativo con una tessera che gli dava diritto alle derrate alimentari necessarie. Il nuovo governo impose inoltre la cultura islamica a quella iraniana modificando sensibilmente anche le feste tradizionali. Nell’88 l’attacco con le armi chimiche di Saddam Hussein. Anche alcuni nomi vennero proibiti, tra questi quello di Camelia. Camelia era cresciuta in una famiglia benestante molto legata al vecchio regime, ma non fu la sua provenienza a destinarla al suo tragico arresto con l’accusa di essere una spia di Israele. Camelia amava scrivere, amava la poesia, aveva preso parte nell’87 al festival Nazionale per giovani poesti e scrittori, e nell’’89 la rete televisiva Seda va Siva l’aveva intervistata presso la sua abitazione invitandola a recitare una sua poesia per il dittatore, in una terra dove dovevi “difenderti come potevi”, aveva imparato a mentire anche lei…dipingere e aveva lavorato per la stampa riformista quando il nuovo presidente Kathami l’aveva liberalizzata, per il suo lavoro viaggiava e conosceva gente di tutte le provenienze, anche la figlia dell’ex presidente Rafsanjani, all’università, Faeze. Non dovettero passare molti anno prima che lei, insieme ad altri scrittori, in tutto 179 venisse inserita nella “lista nera tra intellettuali, scrittori e attivisti politici dei servizi segreti”. Fu così che un giorno, Camelia, venne prelevata a casa sua con l’accusa di spionaggio e portata in carcere. Li inizia la sua lotta per la libertà e per la sopravvivenza, mesi e mesi di sevizie, torture, interrogatori incessanti e violenti, mesi di manipolazione e sottomissione, mesi in cui per salvarsi Camelia doveva ammettere crimini che non aveva commesso imparando a mentire e a manipolare a sua volta i suoi inquisitori. Se e come sopravvive Camelia è da scoprire leggendo questa bellissima storia realmente avvenuta tra gli anni 80 e 90, uno squarcio di Iran a noi non del tutto sconosciuto per quelle poche notizie apprese dai media durante i conflitti tra Iran e Iraq del ventennio trascorso. Un esempio di coraggio, forza interiore e voglia di vivere per la propria e altrui libertà, in una società dominata e soppressa dalla dittatura islamica. Santina Lazzara (Poetessa, Scrittrice ed Assistente sociale)