Un vademecum "utile" sulle misure per il Microcredito del Decreto "Cura Italia"
- di Redazione Il Solidale
- 2 feb 2021
- LAVORO
Superata l’emergenza sanitaria, sarà necessario ricostruire il tessuto economico e sociale del Paese col nostro lavoro comune. E allo scopo di sostenere le attività imprenditoriali danneggiate da COVID-19, Governo italiano ha emanato nel decreto Cura Italia una serie di provvedimenti atti ad agevolare la Piccola e Media Impresa e i professionisti. Di questi alcuni sono rivolti in particolare modo a quanti utilizzano il microcredito. Il “Decreto Cura Italia” non è altro che il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, contenente una prima serie di misure di sostegno economico per le famiglie, i lavoratori e le imprese. Per meglio illustrare ai beneficiari, ai tutor, agli agenti sul territorio e agli intermediari finanziari le misure previste il centro studi dell’Ente Nazionale per il Microcredito ha prodotto un vademecum utile a soddisfare le richieste più comuni di aziende e professionisti. Tale vademecum è suddiviso in diversi capitoli, come quelli che riguardano la Moratoria dei finanziamenti e le Disposizioni sul Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese applicabili anche al comparto del microcredito. In questo contesto va detto che è opportuno che le imprese e i professionisti facciano ricorso alle suddette misure unicamente in presenza di gravi ed effettive necessità aziendali o professionali, stante la natura eccezionale delle misure stesse. Per quanto riguarda gli importi del “Microcredito”, un’importante innovazione in materia di microcredito è quella introdotta dall’art. 49, comma 5 del decreto CuraItalia che eleva l’importo massimo delle operazioni di microcredito imprenditoriale da 25.000 a 40.000 euro. Tale disposizione (lasciando invariata la possibilità, prevista dalla vigente normativa, di un ulteriore aumento dell’importo pari a 10.000 euro) consente ai soggetti beneficiari del microcredito di ottenere un finanziamento complessivo massimo di 50.000 euro. Gli esperti precisano però che l’innalzamento dell’importo massimo delle operazioni di microcreditoimprenditoriale da 25.000 a 40.000 euro, introdotto dall’art. 49 del Decreto Cura Italia e, adesso confluito nell’art. 13 del Decreto Liquidità, pur se efficace trattandosi di normativa primaria (ancorché in attesa di conversione del D L relativo), di fatto non sarà operativo fino alla emanazione dei decreti attuativi in quanto ancora non assistito dalla garanzia del fondo P.M.I.. Ovvero fino all’adeguamento del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze n. 176 del 14 ottobre 2014 da parte del ministero competente, il fondo P.M.I. non fornirà la garanzia necessaria in assenza della quale difficilmente gli intermediari finanziari erogheranno i nuovi importi previsti… - Per saperne di più ed approfondire l'argomento, continua a leggere la più ampia news, cliccando su microcredito.it (fonte notizia) pubblicata il gennaio 2021.