"La diocesi di Caltagirone nella riforma del Concilio Vaticano II" di Raffaele Panebianco
- di Redazione Il Solidale
- 3 feb 2021
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CALTAGIRONE - È già stato pubblicato il libro dal titolo "La diocesi di Caltagirone nella riforma del Concilio Vaticano II scritto" di Raffaele Panebianco ed edito da Book Sprint Editore. Il volume tratteggia i lineamenti ecclesiologici e l’azione pastorale negli episcopati di Capizzi, Fasola e Canzonieri (1937-1983). Raffaele Panebianco, docente di Religione, ha curato la pubblicazione di articoli inerenti alla cultura e alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale sulla rivista trimestrale “Amedit”: “Gaetano Ponte (Palagonia, 1876 – Transacqua, 1954). Uno scienziato e il suo sogno di modernità” (2009); “La cristianizzazione nella Valle dei Margi” (2011); “Palagonia: riaperta la chiesa di Belverde” e “Il restauro del Convento di Palagonia” (2012). Ha inoltre pubblicato il saggio storico-antropologico “Ab immemorabili – L’associazionismo confraternale a Palagonia fra storia e pastorale (secc. XVI-XX)”, edito da Silvio di Pasquale Editore (2017). Nella prefazione, il direttore della Biblioteca Diocesana Pio XI, Francesco Failla, scrive che "il saggio muove dall’avvio dell’episcopato di monsignor Pietro Capizzi, vescovo di Caltagirone tra il 1937 e il 1960, attraversa l’azione pastorale di mons. Francesco Fasola (1961-1963) e giunge fino a mons. Carmelo Canzonieri che resse la Chiesa di Caltagirone tra il 1963 e il 1983; tre vescovi per un periodo di oltre quarantacinque anni, un tempo assai lungo se consideriamo i radicali mutamenti che hanno caratterizzato il mondo e la Chiesa universale e segnato intimamente la vita anche delle più piccole comunità. La ricerca condotta da Raffaele Panebianco è ricca di spunti, rigorosa, ben organizzata e dotata dal punto di vista archivistico e bibliografico. Egli passa in rassegna i documenti attraverso i quali risuona la viva voce dei protagonisti che partecipano al processo di ricostruzione e di ricompattamento di una comunità che desidera affacciarsi in modo critico e spiritualmente più attrezzato ad un mondo che sta velocemente abbandonando gli arcaismi del passato. Soprattutto, l’autore offre l’opportunità di attraversare e vivere in prima persona lo spirito di «una giovane Chiesa che persegue col passare degli anni sempre lo stesso obiettivo di annunciare il Vangelo, ma con metodi diversificati". "Il mio –afferma Panebianco- vuole essere un solido contributo per la ricerca storica sulla diocesi di Caltagirone. Si guarda al passato non con sentimentalismo nostalgico ma per trovare in esso lumi, fonti d'ispirazione per intraprendere sempre nuovi ed originali percorsi di evangelizzazione e fedelmente proseguire a lavorare nel solco già da altri tracciato, ponendosi quindi in continuità sulla scia della tradizione ecclesiale locale. Dedico questo mio nuovo lavoro all'amata Chiesa calatina che mi ha generato e alla grata memoria di monsignor Gaetano Zito, erudito ed appassionato docente di Storia della Chiesa, da cui ho appreso l'amore per la ricerca storica unito a quello per la Chiesa, nostra madre". Salvo Cona