Bilancio "natalizio" positivo nel Siproimi/Sai di Raddusa della Cooperativa "San Francesco"
- di Redazione Il Solidale
- 5 feb 2021
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RADDUSA – Nonostante l’imperversare della pandemìa e un incremento dei contagi che nel mese di dicembre scorso si erano registrati nella città di Raddusa, il Santo Natale trascorso dai giovani migranti ospiti "adulti" del Siproimi/Sai "Progetto Vizzini ordinari" di Raddusa, gestito dalla Cooperativa San Francesco s.c.s. è stato un “Natale davvero con i fiocchi” perché ha registrato la realizzazione di un apposito laboratorio che è stato curato dalla giovane tutor Cristina Pagana. Per tutto il periodo natalizio, e fino a Capodanno, i migranti ospiti del Siproimi sono stati impegnati nelle svariate attività previste nel programma del laboratorio. “Il laboratorio –ha detto la dottoressa Gaetana Pagana, coordinatrice responsabile del centro di seconda accoglienza di Raddusa che è gestito dalla Coopertiva "San Francesco" di Caltagirone– è stato un momento d’incontro fra culture e religioni diverse svoltosi nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19. Sono stati realizzati, dai ragazzi collaborati dagli operatori, una varietà di doni che poi, nel corso delle festività, sono stati consegnati alle varie realtà della comunità locale allo scopo di favorire l’integrazione tra gli ospiti e la popolazione. In perfetta sintonia tra loro la tutor Cristina Pagana e l’insegnante Amelia Certo hanno fatto conoscere agli ospiti del Siproimi la tradizione religiosa Cristiana. Il laboratorio ha avuto inizio con l’allestimento dell’Albero di Natale, che è stato esposto durante lo scambio dei doni, e del Presepe che successivamente è stato premiato dalla Pro Loco come il migliore Presepe allestito nella città di Raddusa. Il laboratorio si è concluso dopo le festività con la tombolata finale, organizzata dai ragazzi e dagli operatori, che ha fatto trascorrere momenti di spensieratezza e di divertimento. Per tutto il periodo in cui si è svolto il laboratorio dentro la sede del Siproimi-adulti si è respirata un’aria di famiglia che ha messo in evidenza la serenità che esiste all’interno dell’ambiente”. Nella foto è rappresentato un momento della distribuzione dei doni. Francesco Grassia