8 marzo 2021. Giusy Infantino e le vere doti che deve avere la "donna" di Rita Levi Montalcini
- di Redazione Il Solidale
- 8 mar 2021
- OPINIONI
"È facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti… ma per essere una donna devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio". (Rita Levi Montalcini)
Carattere, personalità e coraggio. Questo è ciò che manca nella nostra società.
Le bambine vengono cresciute desiderando di diventare principesse che aspettano il principe azzurro.
E solo il trovarlo le farà diventare delle donne realizzate.
Le bambine cullano le loro bambole, preparandosi ad essere delle buone mamme.
Nessuno dice alle bambine: niente e nessuno ti completerà, perché tu sei già tutto, hai già tutto.
E poi, da grandi ci si ritrova a “ giustificare” la società maschilista. Ci si ritrova a giustificare uno schiaffo, una mortificazione. Ci si ritrova a dover rinunciare alla carriera “ per amore”.
L’Uomo non deve giustificare nulla. Ho trovato molto interessante un libro di Eva Cantarella “ L’amore è un dio- il sesso e la polis”. Tutta la narrazione è caratterizzata da una doppia morale. La morale degli uomini e la morale delle donne, in un contesto sociale che sicuramente, quello dell’antica Grecia, è ormai distante dal nostro, ma anche profondamente vicino.
Ci sono degli ambiti maschili, in cui la donna tutt’ora riveste un ruolo marginale.
Penso alla politica.
La questione è chiara: per le donne, il problema non sta tanto nell’inclusione politica, ma nell’ottenere ruoli di potere e di leadership. Sono numerosi infatti gli ostacoli da superare nel processo politico di selezione ed elezione.
Ciò non è direttamente riconducibile a un’insicurezza e a una mancanza di ambizione femminile di fondo, quanto piuttosto a un sistema sociale che alimenta le disuguaglianze con meccanismi di esclusione. La politica stessa agisce con processi simili: un esempio è la tendenza dei partiti a candidare donne nei seggi in cui hanno meno consenso. Questa disposizione è in parte dovuta alle preferenze degli elettori: nei contesti sociali in cui le disuguaglianze di genere sono più accentuate, i cittadini reputano più competente un candidato uomo piuttosto che una candidata donna.
Ormai vivo in questo contesto da anni. Sono sempre stata innamorata della politica. Sin da piccola, quando ancora non capivo ciò che significava per una donna “ fare politica”. Oggi lo so, lo provo tutti i giorni, lo percepisco tutti i giorni negli occhi della gente.
Non è un problema di numeri. Ormai sono molte le donne in politica. Ciò che cambia è la percezione della gente e l’impegno che invece mettono le donne.
Una donna, deve dimostrare ogni giorno di essere competente, di essere preparata. L’uomo non deve farlo. Sembra quasi nella natura delle cose la sua competenza. Poi, in fondo non è così, ma alla società non importa. Se ci sono questioni serie da affrontare allora si preferisce parlare con un “politico uomo”.
Gli stessi politici uomini, si sentono in dovere di offendere una collega donna, solo perché donna. Anche perché confrontarsi sulle competenze, non è conveniente!
Tutti i giorni convivo con tutto ciò, ma rimango ferma nella convinzione che l’azione di una donna debba essere mossa da quelle tre parole che ho detto all’inizio “ carattere, personalità e coraggio”.
Tutti i giorni, non solo l’8 marzo! E forse coì, cambierà qualcosa. Non, invece, per concessione degli uomini.... di Giusy Infantino