Gli stranieri che lavorano nelle campagne di Mineo informati e sensibilizzati da ALS-MCL Sicilia sui loro diritti
- di Redazione Il Solidale
- 19 apr 2021
- SOCIALE
MINEO - La “questione dei migranti”, al tempo del Covid-19, impone scelte tempestive, prima fra tutte la regolarizzazione degli “invisibili” già presenti sul nostro territorio nazionale. A tal proposito, l’ALS-MCL Sicilia, presieduta da Paolo Ragusa, sabato mattina 17 aprile (nel pieno rispetto della normativa sul contenimento del virus Covid-19, compreso l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale) ha fatto opera di informazione nei confronti dei lavoratori stranieri che lavorano nelle campagne di Mineo, ai quali gli è stato fornito un sostegno informativo e così pure ai datori di lavoro, per consentirgli un chiaro e sicuro accesso alla fruibilità dei servizi offerti dall’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori, elencati (in lingua italiana, inglese, francese ed araba) nel volantino che è stato distribuito: svolgimento gratuito di pratiche previdenziali, socio-sanitarie, per assistenza legale, regolarizzazione attività lavorativa, prevenzione e supporto alle vittime di sfruttamento lavorativo e caporalato; servizi dedicati alla ricerca di un alloggio, ai Certificati di Residenza, alla Registrazione Contratti, supporto alle pratiche per l’ottenimento della disoccupazione, alle richieste di cittadinanza, per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, richieste di ricongiungimento familiare, pratiche per il rilascio della carta UE per stranieri e familiari, servizi dedicati alle Famiglie dalla richiesta Bonus Bebé, ISEE. Il volantino si concludeva con la frase “Siamo pronti ad aiutarvi a trovare un lavoro regolare!”. All'iniziativa hanno partecipato anche alcuni ospiti del centro di Mineo del SAI/Siproimi del Progetto "Vizzini MSNA". Paolo Ragusa (Presidente ALS-MCL Sicilia e vice presidente MCL Catania) ricorda che “ogginelle campagne di Mineo e del Calatino Sud-Simeto risiedono diverse decine di lavoratori stranieri collocati ai margini della società, stipati in alloggi improvvisati, privi dei servizi essenziali, facili prede di persone senza scrupoli o, nella migliore delle ipotesi, di imprenditori agricoli disperati alla ricerca di manodopera a buon mercato”. “Per affrontare questo tema –fa sapere Paolo Ragusa- chiediamo a S.E. il Prefetto di Catania che istituisca un tavolo per concertare, insieme alle istituzioni locali, le forze dell'ordine, le organizzazioni sociali e sindacali, i soggetti del terzo settore, attività e progetti utili a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini stranieri ‘invisibili’, ma tanto presenti nelle campagne vicine all'ex CARA di Mineo. Inoltre rilanciamo alcune proposte: sottoscrivere un protocollo per promuovere la ‘rete del lavoro agricolo di qualità. A ciò si aggiunge l’idea di recuperare le case cantoniere di questo territorio ed intervenire su queste infrastrutture con i fondi del PON Legalità, per creare degli alloggi sociali, organizzare dei servizi e dare, dunque, dignità a questi lavoratori per rilanciare l’economia del territorio attraverso un percorso di legalità”. Salvo Cona