Donato un defibrillatore semiautomatico alla parrocchia Sacra Famiglia di Caltagirone

  • di Redazione Il Solidale
  • 11 mag 2021
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Donato un defibrillatore semiautomatico alla parrocchia Sacra Famiglia di Caltagirone

CALTAGIRONE - Un defibrillatore semiautomatico (DAE) è stato donato alla parrocchia Sacra Famiglia. Lo strumento salvavita sarà utilizzato per le tante attività sportive dell’oratorio, per il Centro pastorale e per quelle volte che se ne dovesse presentare la necessità. L’idea di un defibrillatore -per il quale acquisto ha contribuito anche la parrocchia- nasce da uno dei donatori, il dottore Gabriele Mattia, e dall’esigenza di voler essere sempre pronti a far fronte a situazioni di emergenza. Già nei mesi scorsi, un primo gruppo di operatori pastorali ha preso parte ad un incontro formativo avente come tema “Nozioni di Rianimazione Cardio-Polmonare e principi sull’utilizzo del Defibrillatore semiautomatico esterno in epoca pandemia” guidato dal dottore Fabio Interlandi e, nelle prossime settimane, saranno raccolte le adesioni per avviare un corso di primo soccorso al fine di formare la ‘squadra di emergenza’ che sarà abilitata alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore già installato in un punto di facile accesso all’interno della chiesa e in prossimità dei luoghi più frequentati da centinaia di fedeli di tutte le età. «Ringraziamo il dottor Mattia e tutti coloro che hanno contribuito per questa gentile donazione –ha detto il parroco della comunità, don Jonathan Astuto- che servirà a poter svolgere in sicurezza tutte le attività. Infatti, avere a disposizione uno strumento salvavita sarà utile a tutti! Speriamo di non utilizzarlo però, nel caso si dovesse presentare un bisogno urgente, da ora in poi, si potrà intervenire immediatamente anche grazie agli operatori addetti». Poi, don Jonathan ha continuato assicurando che «non appena sarà possibile e la situazione pandemica lo permetterà, raccoglieremo le adesioni per avviare un corso per formare anche gli educatori, i catechisti e i volontari, alle manovre di rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore». Secondo quanto emerge dagli studi effettuati, in Europa ogni 45 secondi si verifica un arresto cardiaco. In questi casi è di vitale importanza la rianimazione cardiopolmonare effettuata già a partire dai primi istanti in cui si presenta il problema e prima dell’arrivo degli esperti. L’integrazione precoce della defibrillazione (entro 1-2 minuti) incide favorevolmente triplicando la possibilità di sopravvivenza del paziente. L’intervento immediato, inoltre, contrasta l’insorgenza di danni cerebrali irreversibili legati alla mancanza di ossigeno al cervello. Molte chiese di Caltagirone e altrettante comunità parrocchiali in Diocesi vantano, oramai da tempo, di possedere un ausilio così importante per la salvaguardia e la sicurezza di tutti quei cittadini che frequentano i luoghi di culto, di educazione e di accoglienza.   Salvo Cona