Il Calatino avamposto per l'impegno civico degli ospiti
- di Redazione Il Solidale
- 1 giu 2015
- SOCIALE
Mineo. Nelle ultime settimane è divampata una polemica sull'invito che il Ministro dell'Interno, On. Angelino Alfano, ha rivolto agli enti locali del Paese, circa l' opportunità di impegnare i migranti accolti sul territorio nazionale in attività di pubblica utilità. Già da tempo però si discute nel nostro Paese sull'impegno civico dei migranti, ancor prima che venisse emanata la circolare ministeriale che il capo del Viminale ha voluto segnalare ai Sindaci e all'opinione pubblica nazionale. Si tratta certamente di un dibattito capace di dividere tra Guelfi e Ghibellini, tra Capuleti e Montecchi, ovvero tra coloro che vorrebbero un loro completo inserimento nella nostra società e chi invece li vorrebbe tenere ai suoi margini. Nel Calatino, terra ormai divenuta la punta di diamante dell'accoglienza e dell'integrazione nel intero panorama Europeo, le chiacchiere hanno lasciato il passo alla concretezza, cioè ad iniziative che rendono l'"asilante" meno ospiti e sempre più parte attiva di un comprensorio, che ben conosce i valori della fratellanza e della cooperazione, frutti della propria storia millenaria. Da circa un anno a questa parte, infatti, si stanno sperimentando, fino ad oggi con buoni risultati, numerose iniziative di servizio civico, che vedono come protagonisti proprio i giovani migranti. Si tratta di un'attività che, oltre ad aiutarli ad interfacciarsi con il nostro tessuto economico-sociale, sostiene i Comuni nella realizzazione di lavori e di piccoli interventi che, a causa della consistente diminuzione di risorse, non sarebbero mai stati compiuti. Nel comprensorio sono numerosi gli Enti che stanno, pertanto, impiegando gli immigrati nella gestione di piccoli servizi di pubblica utilità. A Mineo, ad esempio, gli ospiti delle strutture d'accoglienza sono stati adoperati per la gestione del verde, per la manutenzione e vigilanza di beni pubblici e per il supporto di servizi. Lodevole è pure l'attività svolta dai numerosi giovani migranti, i quali, con il supporto della Comunità di Sant' Egidio, sono impegnati quotidianamente ad aiutare e soprattutto a portare una parola di conforto ai poveri, ai disagiati e agli emarginati, insomma a coloro che si trovano nella "periferia" esistenziale della nostra società. Salta agli occhi anche il prezioso lavoro svolto dagli immigrati a San Michele di Ganzaria, dove, dopo tanti anni di abbandono, è stato ripulito e reso nuovamente fruibile e funzionale un parco sub-urbano, luogo aggregativo per bambini, giovani e famiglie. Queste iniziative, comunque, consentono a tanti di questi ragazzi di compiere un percorso di completa integrazione nella società, tanto ad essere accettati, apprezzati e soprattutto voluti bene dalle popolazioni locali. Per il futuro si sta lavorando alacremente su altri progetti, che coinvolgeranno i migranti su tematiche attinenti all'ambiente, alla cultura e alla valorizzazione del territorio. Attraverso una collaborazione stabile con l'associazione di volontariato sociale, “La Città Felice ONLUS” di Mineo, sarà intensificata questa utile attività di servizio dei migranti che attraverso la gratuità del loro impegno esprimono un sentimento di gratitudine alle comunità locali che con spirito di umanità li accolgono. Non tolgono il lavoro a nessuno, impegnati in iniziative che mai l'ente locale avrebbe potuto finanziare, ma arricchiscono la comunità di servizi e di opere utili, ma non meno di buoni sentimenti! Il diverso non fa paura. Paolo Ragusa