Giornata Mondiale del Rifugiato a Raddusa: pittura panchine, piantumazione piantine e pulizia villetta
- di Redazione Il Solidale
- 1 lug 2021
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RADDUSA – Nell’occasione della celebrazione della “Giornata Mondiale del Rifugiato”, promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, i migranti ospiti del Sai/Siproimi Ordinari di Raddusa con sede in via Regina Margherita, coordinati dalla dott.ssa Gaetana Pagana, sono stati impegnati, insieme agli operatori e ai tanti altri volontari, nella pulizia generale della villetta, nella sistemazione delle piantine e nella pittura delle panchine della piazza Vittorio Veneto dove poi è stata celebrata la “Giornata Mondiale del Rifugiato 2021”. Significativi sono stati i discorsi, proclamati in lingua italiana dai giovani migranti, tutti miranti a ringraziare la città di Raddusa per la generosa ospitalità a loro riservata. In sintesi, prima di iniziare i lavori, hanno detto: “In occasione della celebrazione della “La Giornata Mondiale del Rifugiato” che è stata istituita nel 2000, vogliamo ringraziare la cittadinanza di Raddusa sia per l’accoglienza che ci ha riservato sia per la generosa l’ospitalità che ci fa sentire tutti fratelli. In questa particolare occasione vogliamo ricordare la nostra condizione: noi siamo persone provenienti da tutti i continenti, costretti a scappare dai nostri paesi chi per colpa delle guerre, che per le persecuzioni e per le violazioni dei diritti umani, oppure per cercare un lavoro onesto che ci permetterebbe di guadagnare quanto necessario per sostenere la nostra vita e quella dei nostri famigliari. Tutti abbiamo abbandonato la nostra terra, i nostri amici e gli affetti più cari per trasferirci in paesi più progrediti”. E qui sono volati fragorosi gli applausi di incoraggiamento di tutti i raddusani presenti. Poi, prima di dare il via ai lavori di pulizia, la dott.ssa Gaetana Pagana ha concluso dicendo: “facciamo nostro il pensiero di Papa Francesco sul tema e apriamo il nostro cuore ai rifugiati; facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie. Noi tutti, insieme a loro possiamo far crescere una comunità più umana e magari una sola grande famiglia”. Nella fotografia un gruppo dei giovani migranti che hanno pulito la villetta sotto la guida dell’operatrice Agata Maria Allegra. Francesco Grassia