San Michele: preghiere e santini al posto di "dolcetti e scherzetti"

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 nov 2015
  • CRONACA

 San Michele: preghiere e santini al posto di "dolcetti e scherzetti"

San Michele. “Non festeggio Halloween perché amo la Chiesa e i Santi”. Con queste parole, pronunciate con una disarmante spontaneità, il piccolo Mattia, di 8 anni, ha ben riassunto le motivazioni che hanno spinto, ieri pomeriggio, un centinaio di ragazzi della Parrocchia Matrice di San Michele di Ganzaria a pronunciare un forte e chiaro “No!” alla festa di Halloween. Sfidando il primo “vero” freddo autunnale e il timore di possibili piogge, si sono ritrovati puntuali alle 15.30 sul sagrato della Chiesa, dove ad accoglierli c’erano i loro catechisti e soprattutto il parroco, don Nino Maugeri, l’ideatore di un’iniziativa che, negli ultimi due giorni in particolare, ha fatto molto discutere in paese, in positivo. Chi si aspettava che i  bambini arrivassero indossando goliardicamente qualche cimelio di zombi, streghe e maghetti, è rimasto deluso. I ragazzi invece si sono presentati come se stessero andando, con tanta sobrietà ed allegria, ad una normale lezione di catechismo, da cui la Chiesa locale intende partire per formare le nuove “Sentinelle del Mattino” dell’evangelizzazione, prendendo a prestito le parole di San Giovanni Paolo II. Mentre don Nino stava spiegando dall’ambone la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti, ci siamo intrufolati tra i banchi per comprendere cosa avrebbe spinto questi cento ragazzi, da lì a poco, a distribuire in tutto il piccolo centro santini e preghiere. “Oggi è una bella giornata perché vogliamo ricordare i nostri Santi”, ha spiegato con intelligenza ed arguzia la piccola Ginevra di 8 anni. Aveva le idee chiare anche l’undicenne Vittorio:”Andremo in giro per testimoniare il nostro essere Cattolici”. Pur avendo solo 6 anni, Francesco ha detto con tenerezza:”Non mi piacciono le streghe e gli zombi. E’ importante seguire la Chiesa perché è vita”. Idee piuttosto chiare, come quelle nutrite anche dai loro catechisti. “I ragazzi hanno risposto con entusiasmo a quest’iniziativa – ha evidenziato Valentina Gatto, giovane catechista ormai da molti anni. E’ importante far capire loro che i Santi sono luce per la nostra vita”. “Coinvolgendo i più piccoli – ha argomentato Rosa Lionti, coordinatrice del gruppo di catechisti – vogliamo far riscoprire le radici cristiane nella società e in particolare nelle famiglie”. Poco prima di chiudere questo pezzo, hanno suonato anche alla nostra porta per lasciarci un’orazione di Sant’Agostino. I ragazzi hanno ringraziato e sono andati via con gioia ed entusiasmo. Di altri con “dolcetto o scherzetto?” neanche l’ombra, almeno per quest’anno. M.G. (www.lasicilia.it