Montagna Ganzaria, un patrimonio da esplorare

  • di Redazione Il Solidale
  • 29 giu 2015
  • CULTURA

Montagna Ganzaria, un patrimonio da esplorare

San Michele di Ganzaria. Una delle bellezze di San Michele di Ganzaria (paesino in provincia di Catania) è senz’altro la “montagna Ganzaria “. (alt. M 791 ) caratterizzata da una natura selvaggia ricca di piante, fiori e in particolare le orchidee dove ne sono state censite 52 specie, addirittura alcune endemiche della Sicilia. Poi animali selvatici che vanno estinguendosi (la pernice, il gatto selvatico, ecc. ). Guardandola da lontano assume l’aspetto di una grande nave di impressionante regolarità. Ma per vedere quanto sia varia occorre salirla, sentire proprio il profumo unico del bosco. Percorrendola dalla parte del Verticchio, subito incontrerete una radura dove dietro una folta vegetazione di rovi si nascondono le grotte delle Mammelle, dove un tempo cresceva una pianta rarissima della Sicilia la Phillitis sagittata, una felce che vive nelle pareti umide delle grotte. Dopo circa un kilometro di cammino, potrete ammirare alle vostre spalle il paesino di San Michele e sullo sfondo il maestoso cratere dell’ Etna. Proseguendo sul lato sinistro si vedrà emergere dalla montagna una pietra incantata : “pietra Longa “ su cui si raccontano varie leggende. Più avanti sul primo tornante si scorgono le colline di Bubbonia ed il Monte Formaggio (639 m s.l.m. ) riconoscibile per la sua forma geometrica piramidale. Durante la salita si avverte chiaramente il varia del clima e delle colture: dagli agrumeti ai vigneti sino ai boschi di Eucaliptus. Arrivati sull’altopiano si incontrano le prime pinete e spaziando con l’occhio sul versante ovest si ammirano delle splendide vallate boschive. Percorrendo l’ondulato altopiano si incontrano varie specie di alberi, (pioppi, salici,querce, ecc ), folti boschi, colorati fiori di campo, dove potete fotografare bellissime specie di orchidee rare, prati erbosi dando la sensazione di un quadro dipinto, poi si ascolta un festoso cinguettio di uccelli che vi accompagnerà fino la punto più alto della montagna: Pizzo Castellana frequentato dagli amatori di deltaplano e parapendio. Dal Pizzo si gode un panorama incantevole, dove una croce incisa sulla roccia domina e protegge la Ganzaria, è possibile scorgere chiaramente i comuni di Grammichele , Mineo, Caltagirone, Niscemi , lo specchio d’acqua della diga Rento, molti laghetti collinari che nelle limpide giornate sembra quasi di poterli toccare. Suggestivo appare l’ambiente sottostate, caratterizzato da ombrose foreste e da alberi sparsi lungo i pendii erbosi. Giù a valle si vedono le stradelle della forestale che si inerpicano sino in cima. Forse qualche volte in questa valle troverete ”la lupa di mare “ essa è un tipo di nebbia che proviene dal mare e si mantiene bassa percorrendo tutta la vallata ( Grotta Fumata, Listingazzo, vallata Raffo). Assisterete ad una scenario da favola, scorgendo fra la nebbia boschi, paesini e colline. Di notte lo spettacolo è assai diverso, le sensazioni cambiano, infatti è possibile vedere le luci di Comiso e le luci a scalinata di Chiaramonte Gulfi, Acate ecc. A sud ovest si vedranno i comuni di Butera, Mazzarino, San Cono e sull’altro versante si vedranno Piazza Armerina, Mirabella Imbàccari e la superba mole del Mongibello che si erge sulla piana di Catania. Cercando la posizione giusta potrete vedere il mar Ionio e Mediterraneo, mentre con un semplice binocolo la notte potrete vedere le stelle e le costellazioni e durante le notti con la luna piena quando le foglie di Eucaliptus sono bagnate da una brezza leggera sembreranno illuminate da una luce fantasma. Giunte le prime ore del mattino, seguendo la carrozzabile sul versante est assisterete ad un emozionante alba vedendo l’Etna che con il Sole alle spalle sembrerà una vera eruzione vulcanica. Si consiglia di percorrere l’itinerario con una vecchia auto a causa delle numerose buche e imprevisti, ma con un pizzico di fantasia vi farà pensare di essere in un piccolo Safari siculo.
Se amate il contatto con la natura e vi piace camminare all’aria aperta ,potrete scalare la montagna dalla via G. Paternò(scalunazzu)prendendo questa scorciatoia arriverete in breve tempo ,questa mulattiera un tempo era assai usata dai contadini con il proprio mulo per arrivare alle proprie terre dove un tempo venivano lavorati,adesso sono rimboschimenti. Durante questo tragitto incontrerete una varietà di erbe aromatiche e mangiar ecce:origano,salvia,finocchio selvatico,ecc.,usata nella cucina Sammichelese .Sempre lungo questo percorso ,non possono mancare le piante usate nella medicina tradizionale locale come :erba di San Giovanni,erba argentina,lo spacca pietre e cosi via. Salendo ancora per lu Scalunazzu con l’occhio dominerete sempre di più le pendici della Montagna ed il paese vi sembrerà ingrandirsi a macchia d’olio.La lucertola col suo fruscio tra le foglie vi accompagnerà durante il cammino. Arrivati nella piccola pianura siete proprio giunti alla “casa del Signore “,che nel periodo primaverile si trova una verdura ricercata dagli amanti di verdure spontanee cioè”la cardogna”.Da dire pure,che da lassù avrete una visione totale del paese e le zone circostanti (Fiume Tempio,contrada Gatta,Salsetta due poggi,Arena,ecc.) si tratta di uno spettacolo assai gradevole. Addentrandovi nel bosco ,nel periodo invernale potrete raccogliere gustosissimi funghi,Pleurotus eringi,”func’i pani cauru “,Agaricus campester,”Prataiolo”ecc. Assisterete ad uno splendido panorama. Pian piano camminando sotto l’ombra rilassante delle pinete arriverete in una “Area attrezzata”,dove avete la possibilità di conoscere direttamente le “Canet”sono pozzi orizzontali costruiti all’interno con delle pietre accuratamente lavorate,lo spettacolo è veramente unico nel suo genere ,infine arriverete sulla strada principale che vi condurrà a casa stanchi ma soddisfatti. Mario Guccione