Afghanistan-Biffoni: Comuni in prima linea su accoglienza, ma necessario ampliamento del SAI
- di Redazione Il Solidale
- 13 set 2021
- SOCIALE
La Segreteria del Servizio Centrale SAI ha reso noto ai responsabili degli enti locali titolari di progetti territoriali del Sistema di Accoglienza e Integrazione - SAI e ai responsabili degli enti attuatori dei medesimi progetti la notizia pubblicata sui siti di ANCI e della Fondazione Cittalia, relativa ai lavori della Commissione Immigrazione e Politiche per l’Integrazione ANCI tenutasi il 7 settembre.
La notizia –dal titolo "Afghanistan-Biffoni: “Comuni in prima linea su accoglienza ma necessario ampliamento del SAI”- contiene le dichiarazioni del sindaco di Prato, Matteo Biffoni, delegato nazionale all’Immigrazione e presidente di Cittalia.
Afghanistan - Biffoni: “Comuni in prima linea su accoglienza ma necessario ampliamento del SAI”
Le modalità di coinvolgimento dei Comuni nella gestione dell’accoglienza dei cittadini afgani giunti in Italia con l’evacuazione umanitaria. Questo è stato il focus al centro dei lavori della Commissione immigrazione dell’Anci che si è riunita questa mattina in seduta straordinaria in modalità videoconferenza. A prendere parte al dibattito il sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione Matteo Biffoni, il presidente del Consiglio nazionale di Anci, Enzo Bianco, la presidente della Commissione parti opportunità Anci Simona Lembi, la presidente della Commissione welfare Anci Edi Cicchi, il sindaco di Reggio Emilia e delegato Anci al welfare Luca Vecchi, il direttore di Anci Marche e coordinatore nazionale delle Anci regionali, Marcello Bedeschi e sindaci e amministratori locali di grandi e piccoli Comuni.
“Immediatamente dopo il precipitare della situazione in Afghanistan abbiamo manifestato al Governo la piena disponibilità dei sindaci a collaborare per la protezione sui nostri territori dei cittadini e dei nuclei familiari afghani trasferiti in Italia”. Lo ha dichiarato il sindaco di Prato e delegato Anci alle politiche migratorie Matteo Biffoni che ha fatto il punto sull’impegno dei Comuni e dell’Anci anche sul tema dell’accoglienza delle donne e dei minori.
“È stata una scelta politica ed umana condivisa e convinta – ha proseguito Biffoni -. Presupposto di tale collaborazione è sempre stato che l’accoglienza avvenga nell’ambito del Sistema SAI, per le ragioni ormai note e unanimemente condivise. E abbiamo infatti messo immediatamente a disposizione alcune centinaia di posti già disponibili della rete ma, come più volte ribadito, indicando come assolutamente necessario ed utile aumentare i posti del Sistema. L’attivazione di posti fuori dal Sai può essere una soluzione temporanea da ricondurre quanto prima a ordinarietà. Le accoglienze diverse dal Sai comportano costi che prima o poi ricadono sui Comuni e sulle comunità”.
La Commissione immigrazione di oggi ha preso atto che, nonostante la disponibilità dimostrata da subito dal Ministero dell’interno, con cui le interlocuzioni sono state continue, “non abbiamo ancora ricevuto – ha chiarito Biffoni – alcuna puntuale indicazione, né certezza, circa l’avvio dei necessari percorsi per l’ampliamento della rete, che appare incomprensibilmente bloccato per mancanza di copertura finanziaria”.
In Commissione i Comuni hanno espresso forte preoccupazione per il dilatarsi dei tempi. “In queste condizioni, gestire i tavoli territoriali con le Prefetture diventa esercizio non semplice, che Comuni e Anci regionali stanno gestendo con serietà e responsabilità. È necessario che lo strumento principale per operare, ovvero il decreto di ampliamento, sia approvato presto e munito delle procedure derogatorie, che Anci ha proposto, per consentire ai Comuni di attivare le strutture con tutta l’urgenza che l’attuale situazione rende necessario”.
“Ci rivolgiamo dunque al Governo, e direttamente alla Presidenza del Consiglio, – ha concluso il delegato all’immigrazione – affinché questa impostazione che oramai tutti condividono, dallo stesso Ministero dell’Interno, alle Regioni, a tutti i Comuni che in questi giorni si sono generosamente esposti a favore dell’accoglienza, venga concretizzata. Diversamente, non solo non potremo garantire il nostro pieno contributo, ma, oltretutto e purtroppo, in mancanza dei necessari strumenti, neppure i doverosi percorsi di protezione e integrazione per i cittadini afghani”.
Nei prossimi giorni Anci, Cittalia e il Servizio centrale del Sai attiveranno l’“Osservatorio afghani”: un numero verde e un indirizzo email a cui tutti i Comuni, anche quelli che non fanno parte della rete SAI, potranno rivolgersi per avere chiarimenti e informazioni.
“Immediatamente dopo il precipitare della situazione in Afghanistan abbiamo manifestato al Governo la piena disponibilità dei sindaci a collaborare per la protezione sui nostri territori dei cittadini e dei nuclei familiari afghani trasferiti in Italia”. Lo ha dichiarato il sindaco di Prato e delegato Anci alle politiche migratorie Matteo Biffoni che ha fatto il punto sull’impegno dei Comuni e dell’Anci anche sul tema dell’accoglienza delle donne e dei minori.
“È stata una scelta politica ed umana condivisa e convinta – ha proseguito Biffoni -. Presupposto di tale collaborazione è sempre stato che l’accoglienza avvenga nell’ambito del Sistema SAI, per le ragioni ormai note e unanimemente condivise. E abbiamo infatti messo immediatamente a disposizione alcune centinaia di posti già disponibili della rete ma, come più volte ribadito, indicando come assolutamente necessario ed utile aumentare i posti del Sistema. L’attivazione di posti fuori dal Sai può essere una soluzione temporanea da ricondurre quanto prima a ordinarietà. Le accoglienze diverse dal Sai comportano costi che prima o poi ricadono sui Comuni e sulle comunità”.
La Commissione immigrazione di oggi ha preso atto che, nonostante la disponibilità dimostrata da subito dal Ministero dell’interno, con cui le interlocuzioni sono state continue, “non abbiamo ancora ricevuto – ha chiarito Biffoni – alcuna puntuale indicazione, né certezza, circa l’avvio dei necessari percorsi per l’ampliamento della rete, che appare incomprensibilmente bloccato per mancanza di copertura finanziaria”.
In Commissione i Comuni hanno espresso forte preoccupazione per il dilatarsi dei tempi. “In queste condizioni, gestire i tavoli territoriali con le Prefetture diventa esercizio non semplice, che Comuni e Anci regionali stanno gestendo con serietà e responsabilità. È necessario che lo strumento principale per operare, ovvero il decreto di ampliamento, sia approvato presto e munito delle procedure derogatorie, che Anci ha proposto, per consentire ai Comuni di attivare le strutture con tutta l’urgenza che l’attuale situazione rende necessario”.
“Ci rivolgiamo dunque al Governo, e direttamente alla Presidenza del Consiglio, – ha concluso il delegato all’immigrazione – affinché questa impostazione che oramai tutti condividono, dallo stesso Ministero dell’Interno, alle Regioni, a tutti i Comuni che in questi giorni si sono generosamente esposti a favore dell’accoglienza, venga concretizzata. Diversamente, non solo non potremo garantire il nostro pieno contributo, ma, oltretutto e purtroppo, in mancanza dei necessari strumenti, neppure i doverosi percorsi di protezione e integrazione per i cittadini afghani”.
Nei prossimi giorni Anci, Cittalia e il Servizio centrale del Sai attiveranno l’“Osservatorio afghani”: un numero verde e un indirizzo email a cui tutti i Comuni, anche quelli che non fanno parte della rete SAI, potranno rivolgersi per avere chiarimenti e informazioni.