Identificazione, protezione, assistenza delle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura
- di Redazione Il Solidale
- 15 ott 2021
- LAVORO
(Redazione) ROMA. Il 7 ottobre la Conferenza Unificata ha sancito l’accordo per l’adozione delle nuove Linee-Guida nazionali in materia di identificazione, redatte nell’ambito del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020 – 2022).Linee-Guida nazionali in materia di identificazione, redatte nell’ambito del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020 – 2022).
Stato, Regioni, Province Autonome ed Enti Locali, negli ambiti di propria competenza, si sono impegnate a recepirle entro sei mesi. Le Forze dell’ordine, gli organi preposti alla vigilanza e ispezione, le parti sociali, gli organismi della società civile e tutti i soggetti che, a vario titolo, si occupano di identificazione, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento, anche lavorativo, sono elementi chiave di questo sistema.
Questi i punti cardine delle Linee-Guida:
(a) la promozione di un sistema di governance e di coordinamento per l’attuazione di un Meccanismo nazionale di riferimento (referral) a trazione pubblica in materia di identificazione, protezione e prima assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura;
(b) la definizione di vittima di sfruttamento lavorativo;
(c) l’individuazione di procedure e misure operative comuni suddivise in fasi (identificazione preliminare e formale, protezione e assistenza delle vittime di sfruttamento lavorativo);
(d) l’indicazione dei soggetti e degli attori delle varie fasi;
(e) il trattamento di tutela dei cittadini stranieri vittime di sfruttamento lavorativo, privi del permesso di soggiorno, secondo la normativa vigente;
(f) raccomandazioni in termini di informazione e sensibilizzazione, formazione e rafforzamento delle competenze dei servizi e degli attori coinvolti.
Le Linee-Guida sono state elaborate da un gruppo tecnico inter-istituzionale appositamente costituito e coordinato dalla Direzione Generale per l’immigrazione e l’integrazione sociale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Ne hanno fatto parte esperti e rappresentanti dello Stato, delle Regioni, dei Comuni, dell’accoglienza, di Organizzazioni Internazionali, del Terzo settore e di agenzie nazionali competenti in materia di politiche e servizi del lavoro.
Traggono diretto mandato dall’azione n. 9 “Protezione e assistenza” del Piano triennale e sono parte di un quadro più ampio di interventi che prevedono anche il rafforzamento delle misure per l’integrazione socio-lavorativa delle vittime di sfruttamento (azione n. 10) su cui proseguirà l’impegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali… - così come si legge e pubblicato il 14 ottobre 2021 da integrazionemigranti.gov.it (fonte notizia)