Lezioni di karate del maestro Giovanni Casaburi di Napoli ai piccoli del progetto PITER durante lo stage “Una vita degna di essere vissuta”

  • di Redazione Il Solidale
  • 12 nov 2021
  • Rione Sanità 2.0

Lezioni di karate del maestro Giovanni Casaburi di Napoli ai piccoli del progetto PITER durante lo stage “Una vita degna di essere vissuta”
(Sara Catone) NAPOLI. “Il pacifico è colui che ha la spada e sceglie di non sguainarla”. Con queste parole, proferite dal maestro di karate Giovanni Casaburi, martedì 9 novembre scorso ha avuto inizio lo stage “Una vita degna di essere vissuta”, svoltosi presso la Basilica di “Santa Maria degli Angeli alle Croci”.
In questa occasione, i  ragazzi del progetto P.I.T.E.R. hanno avuto l’opportunità di conoscere più da vicino una disciplina che affonda le sue radici nel lontano XIX secolo e che è particolarmente importante in quanto è un addestramento del corpo e della mente, che porta il praticante a comprendere meglio se stesso e il mondo.
Nello specifico, il maestro Casaburi ha spiegato che è una disciplina fatta di regole e rispetto per l’avversario e si può iniziare a praticarla già da piccoli. Inoltre, è uno sport per tutti, lo si può fare indipendentemente dalla propria bravura ed è fondamentale poichè insegna l’autocontrollo
Il maestro Casaburi, rigorosamente in kimono, si è reso protagonista di una avvincente alla quale hanno partecipato tre piccoli allievi dell’associazione sportiva da lui fondata ASD Karate And Respect “Team Casaburi” che nasce con l’intento di “praticare e propagandare l’attività sportiva di karate, e, a tal fine, istituire corsi interni di formazione e di addestramentofavorire l’attività fisica e l’integrazione di persone disabili fisiche e intellettive, favorire la loro rieducazione attraverso l’attività sportiva; realizzare ogni iniziativa utile alla diffusione e alla pratica dello sport di karate; svolgere attività didattica per l’avvio, l’aggiornamento e il perfezionamento nello svolgimento della pratica dello sport di karate”.
Lo stesso maestro Casaburi si è mostrato molto disponibile a rispondere a tutte le domande poste dai ragazzi del progetto P.I.T.E.R. affascinati da questa antica e famosa arte marziale, spiegando in particolare cosa fosse la “vigoria”, ossia quei vocalizzi che vengono emessi dagli karateka durante le gare, definite particolarmente importanti perché permettono di ottenere un punteggio extra dal momento che servono ad avere maggiore consapevolezza di sè e a calibrare bene il colpo da sferrare.
La storia professionale del maestro Giovanni Casaburi è caratterizzata tra l’altro dalla grande attenzione che ha avuto nei confronti delle persone meno fortunate.
Tra i suoi meriti, infatti, vi è quello di essere stato il primo a fare una lezione su una sedia a rotelle fingendo di essere disabile per dimostrare che chiunque può praticare questo sport. Non a caso, la sua palestra è aperta a tutti, che siano disabili o che provengano da contesti difficili che non hanno magari la possibilità di poter pagare l’iscrizione, permettendogli così facendo di poter frequentare i corsi in modo completamente gratuito.
Inoltre il maestro Casaburi ha lavorato a Scampia con i bambini e ragazzi a rischio facendoli appassionare al karate al punto da farli partecipare a  tornei  internazionali.
Insomma, può ben dirsi che è stato un incontro ricco di emozioni, certi che  possa servire a far avvicinare sempre più bambini a questa importante disciplina sportiva che fa di questa arte marziale una tre le più agonsitiche che ci siano.