Finanzieri arrestano faccendiere di una struttura sanitaria

  • di Redazione Il Solidale
  • 13 nov 2015
  • CRONACA

Finanzieri arrestano faccendiere di una struttura sanitaria

Circonvenzione di persone incapaci e appropriazione indebita: con queste accuse è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Catania un 52enne di Mascali. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dalla Procura della Repubblica etnea nei confronti di C.C. (queste le iniziali divulgate dalle forze dell’ordine), poi posto agli arresti domiciliari. L’uomo, finito nel mirino delle Fiamme Gialle della Tenenza di Acireale, lavora come “factocum” per una struttura sanitaria, di un comune pedemontano, convenzionata con l’Asp e dedicata all’assistenza di persone affette da gravi disturbi psichici. Secondo gli inquirenti, C.C. si è appropriato di cospicue somme di denaro, approfittando proprio del precario stato di salute mentale dei pazienti ricoverati.

Gli approfondimenti dei finanzieri hanno consentito di appurare che l’arrestato – talvolta con l’ausilio di altri due dipendenti della struttura ed allo stato solo indagati – era riuscito a inserirsi quale cointestatario in numerosi libretti postali riconducibili a diversi pazienti accuratamente selezionati fra quelli privi di familiari o congiunti. Peraltro, gli assistiti non risultavano nemmeno formalmente interdetti, e quindi non sottoposti alla sorveglianza di un giudice tutelare, nonostante le patologie mentali sofferte non consentissero loro di attendere alle normali attività della vita quotidiana.

Attraverso indagini sui conti correnti del soggetto e dei pazienti ricoverati presso la struttura, sono stati rilevati e ricostruiti gli ingenti prelevamenti di somme di denaro contante senza che ciò trovasse alcuna giustificazione plausibile. Tali prelevamenti, infatti, non potevano essere neanche giustificati con il pagamento della retta della struttura sanitaria, in quanto si trattava di degenti per i quali l’ASP già versava l’intero importo dovuto per l’assistenza e il ricovero. Inoltre, in alcuni casi il cinquantaduenne è arrivato a ritirare contante ed anche “prosciugare” i conti anche dopo il decesso dei pazienti. In quattro anni di attività truffaldina, il reo è riuscito ad appropriarsi di circa 140.000 euro. Alfonso Magno