Oggi in piazza a Palermo 500 forestali calatini

  • di Redazione Il Solidale
  • 18 nov 2015
  • CRONACA

Oggi in piazza a Palermo 500 forestali calatini

Calatino. Il Governo Crocetta rischia seriamente di centrare un record negativo mai verificatosi nel comparto forestale: quello di non far completare agli operai le giornate previste dalla legge. Da lunedì, infatti, i forestali di tutta l’Isola risultano sospesi, per l’ennesima volta, dalle attività di cantiere, per via della mancata disponibilità dei fondi Cipe(circa 88 milioni di euro), che ancora oggi sono irretiti tra le pastoie burocratiche regionali. E per risolvere definitivamente questa vertenza, oggi i forestali siciliani sciopereranno, a Palermo, davanti la sede del Governo regionale. Dal Calatino, questa mattina, muoveranno i passi in direzione del capoluogo circa 500 operai, provenienti da Caltagirone, San Michele di Ganzaria, Mirabella Imbaccari, Vizzini, Mineo, Ramacca, Grammichele, Licodia Eubea e Raddusa. La mobilitazione, che ci concentrerà alle 11 a piazza Indipendenza, è stata organizzata dai sindacati confederali e da quelli autonomi, come la sigla Sifus-Confael che porterà alla manifestazione odierna circa 450 operai dalla provincia di Catania, di questi 150 dal solo comprensorio Calatino. “Lo sciopero è stato convocato – spiega Danilo Parasole, dirigente calatino della Uila-Uil – per l’assenza di risposte da parte del neoassessore all’Agricoltura Cracolici. Chiederemo al Governo lo sblocco immediato della delibera Cipe e al contempo il reperimento di risorse che consentano alle aziende il riavvio al lavoro degli operai”. “La protesta di oggi – scandisce Nuccio Valenti, segretario territoriale della Flai-Cgil – nasce dall’incapacità del governo di trovare soluzioni concrete per i lavoratori, nonostante le rassicurazioni fornite dopo l’approvazione della delibera Cipe”. “Si sta verificando purtroppo sulla pelle degli operai – sottolinea Maurizio Grosso, segretario del Sifus-Confael – lo sfascio che denunciamo fin dal mese di marzo. A questo Governo, alla prova dei fatti, non interessa nulla se non verranno per la prima volta completate le giornate lavorative anche per motivi di calendario”.