Prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura
- di Redazione Il Solidale
- 26 gen 2022
- LAVORO
(Redazione) Prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. Un’analisi di genere realizzata dall'Ufficio OIL per l'Italia e San Marino.
Nonostante la scarsità di dati sulle condizioni di lavoro in agricoltura e il fatto che non tutte le lavoratrici agricole siano sfruttate, è innegabile che esse siano maggiormente esposte a situazioni di vulnerabilità che talvolta combinano diverse forme di sfruttamento che sono una causa e una conseguenza delle norme radicate nella società e della disuguaglianza tra donne e uomini nel mondo del lavoro. Ciò è più probabile in assenza di rapporto di lavoro formale o in situazioni di lavoro precario che sono spesso una realtà per le lavoratrici agricole.
Questi squilibri, differenze e specificità legate al genere debbono essere prese in considerazione da qualsiasi misura (programma o servizio) che miri a prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo in maniera efficace. Un altro aspetto da considerare nella fase di sviluppo e attuazione delle misure è quello dell’intersezionalità, intesa come discriminazioni multiple e interconnesse che sono all’origine dello sfruttamento.
Il paper “Analisi di genere delle politiche di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura”, predisposto per l’Ufficio OIL per l’Italia e San Marino da Maria Grazia Giammarinaro, Professoressa aggiunta di legislazione sui diritti umani dell’Università Nazionale d’Irlanda, Galway, nasce appunto da quest’esigenza.
Il documento utilizza la prospettiva di genere per analizzare le condizioni di lavoro e lo sfruttamento delle lavoratrici agricole in Italia, come pure le azioni prioritarie del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020–2022). Formula inoltre una serie di suggerimenti per declinare le priorità dei quattro assi strategici dello stesso Piano con una prospettiva di genere (prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; e reintegrazione socio-lavorativa) e per “profilare” l’attuazione delle relative misure sulla base delle caratteristiche individuali e dell’intersezionalità delle diverse situazioni di vulnerabilità e sfruttamento.
All’analisi di tipo quantitativo — con l’utilizzo dei dati disponibili — è stata affiancata un’analisi di tipo qualitativo, realizzata attraverso 23 interviste semi-strutturate a testimoni privilegiate/i, prevalentemente operatrici e operatori — sia istituzionali sia del privato-sociale — operanti soprattutto nell’ambito del sistema anti-tratta, nonché sindacaliste che operano in varie Regioni. Le informazioni fornite dalle/dai testimoni privilegiate/i sono inedite e dunque mai pubblicate prima d’ora, se non in contesti diversi e in modo frammentario… - così come pubblicato il 26 gennaio 2022 da integrazionemigranti.gov.it (fonte notizia - Fonte: OIL).
Fonte: OIL
Questi squilibri, differenze e specificità legate al genere debbono essere prese in considerazione da qualsiasi misura (programma o servizio) che miri a prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo in maniera efficace. Un altro aspetto da considerare nella fase di sviluppo e attuazione delle misure è quello dell’intersezionalità, intesa come discriminazioni multiple e interconnesse che sono all’origine dello sfruttamento.
Il paper “Analisi di genere delle politiche di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura”, predisposto per l’Ufficio OIL per l’Italia e San Marino da Maria Grazia Giammarinaro, Professoressa aggiunta di legislazione sui diritti umani dell’Università Nazionale d’Irlanda, Galway, nasce appunto da quest’esigenza.
Il documento utilizza la prospettiva di genere per analizzare le condizioni di lavoro e lo sfruttamento delle lavoratrici agricole in Italia, come pure le azioni prioritarie del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020–2022). Formula inoltre una serie di suggerimenti per declinare le priorità dei quattro assi strategici dello stesso Piano con una prospettiva di genere (prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; e reintegrazione socio-lavorativa) e per “profilare” l’attuazione delle relative misure sulla base delle caratteristiche individuali e dell’intersezionalità delle diverse situazioni di vulnerabilità e sfruttamento.
All’analisi di tipo quantitativo — con l’utilizzo dei dati disponibili — è stata affiancata un’analisi di tipo qualitativo, realizzata attraverso 23 interviste semi-strutturate a testimoni privilegiate/i, prevalentemente operatrici e operatori — sia istituzionali sia del privato-sociale — operanti soprattutto nell’ambito del sistema anti-tratta, nonché sindacaliste che operano in varie Regioni. Le informazioni fornite dalle/dai testimoni privilegiate/i sono inedite e dunque mai pubblicate prima d’ora, se non in contesti diversi e in modo frammentario… - così come pubblicato il 26 gennaio 2022 da integrazionemigranti.gov.it (fonte notizia - Fonte: OIL).
Fonte: OIL