A Gela artisti locali impegnati con i ragazzi dello Sprar

  • di Redazione Il Solidale
  • 20 nov 2015
  • SOCIALE

A Gela artisti locali impegnati con i ragazzi dello Sprar

Gela. ‘Se i nostri fratelli arrivati dall’Africa credono in una vita migliore, in questo l’arte non è da meno. Anzi, è un valore terapeutico per l’anima e l’integrazione’.
Ne sono convinti alcuni artisti locali che hanno scommesso su un percorso condiviso con immigrati provenienti da zone di conflitto internazionale per inseguire ‘momenti di pace’.
Lo dimostra il piacevole pomeriggio trascorso da alcuni beneficiari dello Sprar (Sistema protezione rifugiati e richiedenti asilo) di Gela che, su iniziativa di due affermati artisti della città, hanno creato un laboratorio artistico all’aperto nei locali dell’ex Mattatoio.
‘La nostra periferia è abbandonata ma ha in cambio tantissimo da offrire grazie al potenziale in immobili e soprattutto al capitale umano che in essa si trova. Contro ogni disagio e lacerazione sociale’ – dichiara l’artista Giovanni Iudice, già espositore alla Biennale di Venezia.
Con la collaborazione di Luigi Giocolano, Iudice ha scelto di contribuire al percorso di integrazione dei ragazzi dello Sprar di Gela attraverso laboratori d’arte creativi, en plein air.
I ragazzi hanno avuto modo di lavorare la creta svolgendo attività manuali all’aperto.
Una‘ inversione di tendenza’ come la definiscono gli stessi artisti impegnati nel sociale che, attraverso questa iniziativa, cercano di sensibilizzare l’amministrazione comunale al ‘bene comune’.
L’impegno artistico dei due creativi evidenzia come il linguaggio universale dell’arte superi ogni barriera culturale e linguistica.
Soddisfazione viene espressa dal coordinatore del progetto di protezione a rifugiati e richiedenti asilo del Comune di Gela Luigi Russello che spera di poter avviare un percorso condiviso con vari attori sociali. Rosa Laura Battaglia