Comune di Palermo. Presentato al Centro Amazzone il progetto "Donna e ospedale solidale"
- di Redazione Il Solidale
- 15 feb 2022
- SOCIALE
(Salvo Cona) PALERMO. Il Comune di Palermo ha comunicato che è stato presentato stamattina, martedì 15 febbraio, nella sede del Centro Amazzone di Palermo il progetto “Donna e ospedale solidale”, a cura dell’associazione Arlenika onlus-Centro Amazzone con il patrocinio dell’Università di Palermo, che prevede un protocollo di intesa fra il Centro Amazzone e i dipartimenti di oncologia degli ospedali di Palermo e provincia. Un progetto unico mai realizzato prima. Si tratta di un patto per la prevenzione del cancro al seno in partnership con l’Arnas-ospedale Civico, l’ospedale Buccheri La Ferla-Fatebenefratelli, l’azienda ospedaliera Policlinico, l’azienda sanitaria provinciale (Asp), gli ospedali riuniti Villa Sofia e Cervello, la Fondazione istituto G. Giglio di Cefalù, la Casa di Cura La Maddalena.
I dipartimenti di oncologia delle strutture sanitarie offrono al Centro un programma di collaborazione relativo alla diagnosi precoce che prevede: l’accesso volontario di medici per visite senologiche e diagnosi precoce nella sede del Centro, l’esecuzione di mammografie con accesso periodico del camper nella sede del Centro a cura dell’Asp, scambi a carattere culturale e scientifico su progetti e temi di attualità relativi al paziente e all’ambito globale della prevenzione. Il progetto aggrega risorse umane e scientifiche fuori dai rispettivi luoghi di cura e di formazione. Punto di congiunzione della sinergia di diversa provenienza è, appunto, il Centro Amazzone che si pone come luogo di incontro tra l’ospedale e il mondo femminile per ridurre al minimo la distanza fisica e anche umana tra il fronte ospedaliero e le pazienti oncologiche nelle strategie della diagnosi precoce. È da sempre riconosciuto che l’individuazione precoce del tumore porti alla guarigione e ciò è possibile se è facile l’accesso della donna alla pratica della prevenzione. L’ambito in cui il progetto si sviluppa è quello storico della lotta multidisciplinare contro il cancro cominciata dal Centro Amazzone nel 1996 con il Progetto Amazzone. L’impegno è produrre una visione della salute in accordo con il cambiamento dei tempi. Da qui l’azione comune delle risorse sanitarie istituzionali e culturali fuori dalle loro mura, in ambiente esterno non ospedaliero come quello del Centro Amazzone, promuove anche una nuova idea di fare salute specialmente in un momento in cui la riflessione sul cancro e sul diritto alle cure è strettamente collegata all’esperienza pandemica da Covid.
Il Centro Amazzone compie così un’azione innovativa di grande significato sociale e di politica sanitaria che sposta la missione del servizio sanitario nazionale in una diversa concezione del rapporto medico-paziente e del territorio in cui entrambi si muovono. Primo obiettivo è raggiungere la popolazione femminile che per diversi motivi, soprattutto di disagio sociale, è esclusa dal beneficio dei progressi della scienza e della medicina. Nel programma messo a punto tra la direzione del Centro Amazzone e i primari delle oncologie ospedaliere e rispettive direzioni, le visite senologiche rientreranno nel percorso globale di prevenzione consolidato negli anni dall’attività del Centro e che comprende anche: consulenza su nutrizione, ambiente e stile di vita, consulenza psicologica, orientamento nel percorso di malattia, incontri su questioni climatiche e pandemia da Covid, laboratori teatrali aperti a tutte le donne di qualunque età a partire da 18 anni.
"Il Centro Amazzone - dice il sindaco Leoluca Orlando - è punto di riferimento fondamentale a Palermo per la salute delle donne. E la nascita del patto per la prevenzione del cancro al seno che vede il coinvolgimento dei dipartimenti di oncologia degli ospedali della città e della provincia, con la partecipazione dell'Università di Palermo, conferma l'ottimo lavoro svolto in questi anni. Il Progetto Amazzone ha collegato la cura del seno al mondo del teatro, coinvolgendo tutte le istituzioni della città. Un cammino che ha accompagnato il cambiamento culturale di Palermo e che, come dimostra questa nuova iniziativa, è in continua evoluzione. Una strada che è espressione di un profondo senso della comunità che attraverso la cura verso gli altri è in grado di abbattere qualunque tipo di differenze. Il Centro Amazzone è un esempio di buona pratica che vede collaborare un segmento della società civile e istituzioni cittadine con un preciso obiettivo: garantire importanti servizi alla persona attraverso la realizzazione di progetti di prevenzione ed educazione alla salute. Il Centro Amazzone e questo straordinario progetto sono espressioni concrete di Palermo Città-Salute. Credo sia questo il senso profondo, il sottotesto di un incontro che promuove il diritto alla salute".
“La prevenzione - dice Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo - ha un ruolo fondamentale nella riduzione dell’incidenza delle malattie oncologiche e la sua promozione, insieme a quella dell’adozione di corretti stili di vita, è importantissima. Unipa partecipa con convinzione a questa iniziativa dedicata alla prevenzione del cancro al seno, un impegno concreto in un’ottica di sviluppo sociale e di tutela della salute della donna come bene comune della collettività”.
“Condividiamo e apprezziamo l’impegno del Centro Amazzone per il progetto “Ospedale solidale” - dice Giovanni Albano, presidente della Fondazione Giglio - che caratterizzerà con tratti di umanità ed empatia l’approccio al paziente. Siamo pronti a dare il nostro supporto con i nostri oncologi, coordinati dal dottor Massimiliano Spada, al progetto Amazzone che pone grande attenzione alla divulgazione e prevenzione”.
“Abbiamo subito accolto con favore l’iniziativa proposta dal Centro Amazzone - dice Nicolò Borsellino, direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia Medica dell’ospedale Buccheri La Ferla-Fatebenefratelli - per contribuire a sensibilizzare le donne sull’importanza dello screening abbinato a una giusta informazione, a un corretto stile di vita e a una sana alimentazione. La diagnosi precoce, consentendo di offrire cure tempestive, aumenta notevolmente le possibilità di guarigione e di cura. Vi è poi un innegabile impatto su un dato contingente di drammatica rilevanza: la pandemia ha ritardato diagnosi e cura dei tumori, determinando un peggioramento delle curve di sopravvivenza per molti tumori, dopo anni di entusiasmanti progressi per la diagnosi precoce e il miglioramento delle terapie oncologiche. Le visite che, grazie a “Donna e ospedale solidale” verranno effettuate sul territorio contribuiranno al recupero dei ritardi sugli screening oncologici e sulle cure che purtroppo abbiamo osservato negli ultimi due anni di emergenza sanitaria”.
“In molte occasioni - dice Antonio Russo, direttore dell’Uoc di Oncologia Medica del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo - constatiamo quanto essenziale sia la prevenzione per riuscire ad arginare gli effetti più critici di un cancro al seno. Un principio spesso ribadito nelle campagne di sensibilizzazione che nella pratica clinica trova un riscontro immediato, in tali occasioni spesso ci ritroviamo a fare i conti con il tempo e con il rimpianto di non essere arrivati prima. Come Policlinico aderiamo a questo progetto con la consapevolezza che la prevenzione sia un’alleata della cura, al pari di una terapia. Scendiamo in campo con il nostro ruolo di medici per accrescere la consapevolezza e abbattere le paure verso gli screening e i controlli da cui spesso si fugge per un timore inconscio, paure che se scardinate possono fare la differenza donando fiducia e speranza”.
“La nostra azienda - dicono dalla direzione degli ospedali riuniti Villa Sofia e Cervello - aderisce al progetto del Centro Amazzone sottolineandone l’alto valore e la pregiata ratio volta a tenere sempre alta l'attenzione sulla prevenzione oncologica, punto oggi più che mai prioritario a fronte dell’emergenza pandemica che stiamo vivendo. Il Centro Amazzone, altresì, permette, grazie alla sua capacità di fare rete con gli enti del servizio sanitario nazionale, le istituzioni e gli stakeolders, di favorire l'accesso alle cure anche ai ceti più disagiati, contribuendo in generale all'obiettivo di diffondere capillarmente sul territorio l'educazione alla salute, integrando, pertanto, un importante servizio per la città metropolitana”.
“Registro con grande interesse e ammirazione - dice Salvatore Requirez, direttore sanitario dell’Arnas- Civico - il lavoro svolto dalle associazioni che spesso si sostituiscono al sistema pubblico nel loro impegno quotidiano di far crescere la coscienza dell’esatto valore della prevenzione nella società di oggi. Tale azione mira a rafforzare e confermare il patrimonio comune di pratiche preventive. I benefici scaturiti dalle politiche di prevenzione ascrivibile ai precedenti piani devono essere consolidati. Bisogna, anzi, investire ancor di più nel patrimonio culturale di grande rilevanza sociale che nel corso degli anni, ha portato il nostro Paese a considerare come bene comune la prevenzione delle patologie neoplastiche e l’attivazione del contrasto alle diseguaglianze: equity audit. L’armonizzazione dei numerosi interventi di settore avranno, finalmente, il serio valore di accountability, cioè di rendicontazione sociale delle scelte adottate e condivise con risultati efficaci: contenimento, riduzione e abbattimento della morbilità e della mortalità per malattie tumorali. Sarebbe la logica per ri-orientare con criterio di salute i servizi sanitari e guardare a un sistema che garantisca una vera crescita di qualità della vita e dell’assistenza”.
“Abbiamo accolto con entusiasmo e solida convinzione – dice Leone Filosto, amministratore delegato della Casa di cura La Maddalena - la richiesta di essere presenti, in modo attivo, all’iniziativa intrapresa dal Centro Amazzone. Condividiamo la determinazione a fare prevenzione oncologica sul territorio, accorciando le distanze fisiche e culturali e diventando alleati di un percorso fattivo di integrazione e cura, dedicato all’universo femminile”.