Il terrorismo nasce da un interpretazione errata del Corano?

  • di Redazione Il Solidale
  • 22 nov 2015
  • OPINIONI

Il terrorismo nasce da un interpretazione errata del Corano?

Oggi, dopo una settimana dagli attacchi terroristici di Parigi e dell’attacco di ieri in Mali, si ci chiede se sono il prodotto di un interpretazione errata del libro sacro dell’Islam, il Corano.
Per ovviare in parte a questo dubbio è necessario definire che l’Islam è una delle tre grandi religioni monoteiste del mondo assieme al Cristianesimo e all’Ebraismo e che al suo interno si devono distinguere tre gruppi importanti, quali: gli islamici sunniti, gli islamici sciiti e gli islamici riformatori.
Al primo gruppo fanno parte i musulmani che non vedono una separazione tra politica e religione perché vedono lo stato regolato dalla “sharia”, la legge religiosa islamica che deve precedere la vita civile.
Al secondo gruppo fanno parte la maggioranza dei musulmani del mondo che seguono il loro credo in modo devoto ma senza violenza e sono tolleranti verso i loro fratelli non musulmani. Al terzo gruppo fanno parte i musulmani riformatori, coloro che promuovono la separazione tra politica e religione.
Il terrorismo e il fondamentalismo islamico secondo la scrittrice somala Ayaa Hirsi Ali autrice in un suo articolo al Foreign Policy, dichiara che all’interno dell’islam c’è un dualismo evidente che porta molti Imam moderati a dichiarare che nell’Islam non ci sia violenza e non si avvia nessun dialogo di come l’islam può modellarsi all’interno delle società moderne.
Il punto centrale,continua la scrittrice, è che per eliminare il terrorismo bisogna non uccidere i capi carismatici o causare guerre ma bisogna contrastare il messaggio di morte con un messaggio di vita, di fiducia e di ricerca della libertà.
Ma bastano questi presupposti per poter sconfiggere il terrorismo?  Isabella Galvano