La "Pasqua" di Raddusa, tra riti e tradizioni. Settimana Santa per raddusani ed emigrati

  • di Redazione Il Solidale
  • 18 apr 2022
  • EVENTI

La "Pasqua" di Raddusa, tra riti e tradizioni. Settimana Santa per raddusani ed emigrati

(Francesco Grassia) RADDUSA. Nella città del grano, la Settimana Santa costituisce momenti di grande partecipazione popolare caratterizzati soprattutto dalla presenza di numerosi emigrati che giungono per assistere alle varie manifestazioni che si realizzano. Negli ultimi due anni però, per colpa della famigerata pandemia non è stato possibile celebrarla come da tradizione per cui quest’anno, da parte dei cittadini raddusani, c’è stata tanta voglia di recuperare il tempo perduto. La città è tornata a rivestirsi di una particolare bellezza che non è stata una bellezza esteriore in quanto si è trattato di un significato profondo proveniente dai sacri e magici riti religiosi che hanno trovato il momento ideale per potersi manifestare liberamente. Quest’anno le festività della Santa Pasqua hanno avuto inizio, come da programma, con la “Via Crucis” celebrata, la sera dell’8 aprile, dal parroco Don Mauro Ciurca, che si è soffermato in preghiera davanti alle 14 Stazioni esposte lungo il perimetro urbano. Poi sono proseguite con “La Domenica delle Palme” che quest’anno ha avuto un particolare inedito con la benedizione delle palme e delle ramette di ulivo che si è svolta nella piazzetta del Villaggio San Nicolò, Da dove la gran massa dei fedeli festanti, con in mano le palmette realizzate ad arte ed intrecciate con i rami di ulivo in segno di augurio, ha dato vita alla processione che si è conclusa nella vicina Chiesa Immacolata Concezione dove è stata  officiata, dal Parroco Don Mauro Ciurca, la solenne celebrazione Eucaristica. Con la “Domenica delle Palme” hanno avuto inizio i riti veri e pripri della Settimana Santa che a Raddusa è particolarmente sentita da tutti i cittadini. Tra i riti seguiti con il più alto misticismo religioso ricordiamo: la “Cena del Signore”, che è stata effettuata giovedì, dalle ore 19,30, nella stessa Chiesa Immacolata Concezione; la processione verso il monte Calvario, dove è avvenuta la Crocifissione di  Gesù, che si è svolta venerdì pomeriggio dopo la celebrazione dei sacri riti religiosi; poi, dopo la deposizione di Gesù dalla Croce, si è svolta la processione, per le vie della città, dei simulacri del “Cristo Morto” e della “Madonna Addolorata” accompagnati dai lamenti eseguiti dal “Coro dei Ladanti” e dalle dolenti note scandite dalla locale banda musicale. Quello che si celebra a Raddusa è un Venerdì Santo che assume in se un fascino particolare poichè contiene un  misto di bellezza e sobrietà. Si tratta di un momento di preghiera e di riflessione che coinvolge tutta la popolazione al seguito della “Vara” del “Cristo Morto” appena deposto dalla Croce, seguito dalla “Madonna Addolorata”. Il sabato notte, a partire dalle ore 22,30, è stata celebrata, sempre nella Chiesa Immacolata Concezione, la Veglia Pasquale con la Resurrezione di Gesù. Infine la conclusione delle festività Pasquali che, nonostante la pioggerella, si è svolta nel pomeriggio della domenica con la rappresentazione della “Giunta”, cioè l’incontro tra “Gesù Risorto” e la “Madonna”, svoltasi nella piazza principale della città, alla presenza di una indescrivibile folla di fedeli che, in segno di giubilo, sventolavano fazzoletti bianchi. Alla “Giunta” ha fatto seguito la processione dei simulacri di “Gesù Risorto” e della “Madonna” per le vie principali della città, accompagnati dalle allegre note della locale banda musicale e dai fedeli in festa. Le due foto sono di Santo Pellegrino.