Oggi a Mirabella Imbaccari la "Giornata Mondiale del Rifugiato”, con operatori e beneficiari dei SAI "Mirabella Ordinari" e "MSNA"

  • di Redazione Il Solidale
  • 25 giu 2022
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Oggi a Mirabella Imbaccari la "Giornata Mondiale del Rifugiato”, con operatori e beneficiari dei SAI "Mirabella Ordinari" e "MSNA"

(Gaetana Brighina) MIRABELLA IMBACCARI. “Giornata Mondiale del rifugiato” e arte. Le beneficiarie dei progetti SAI “Mirabella Ordinari” e "MSNA" di Mirabella Imbaccari, presso il palazzo Biscari, condividono lo spazio-tempo dedicato alla rappresentazione teatrale, alla mostra pittorica e all’esposizione sartoriale “AMIRAT” (progetto di sartoria multiculturale) come forma espressiva del racconto libero di sé, in un contesto interattivo legato da un’unica trama conduttrice: “Taliatimi”, per andare oltre ogni sguardo superficiale, rendendo intellegibile l’illeggibile e visibile l’impercettibile.
Il 20 giugno di ogni anno, a decorrere dal 2001, si celebra la “Giornata Mondiale del rifugiato”. In qualità di educatrice professionale socio-pedagogica del progetto SAI “Mirabella Ordinari”, per tale ricorrenza, ho promosso dei percorsi formativi finalizzati alla libera narrazione del sé, narrazione mediata dal linguaggio universale dell’arte. Il connubio sociale, trasversale e circolare, in rete - tra comunità etnica minoritaria dei migranti, pedagogia espressivo-artistica e comunità maggioritaria del territorio ospitante - è orientato alla sensibilizzazione sociale (atta a creare nuove opportunità di vita possibile, centrate su un comune paradigma umano: il “bene dell’altro-il bene per l’altro”), alla conoscenza di vissuti drammatici (per accrescere capacità empatiche ed etiche, come la reciproca compassione per la sofferenza umana e il reciproco rifiuto a qualsiasi forma di violenza umana), all’evocazione, nella memoria, di storie personali (per ricostruire scenari passati e prospettive future), nonché alla rivelazione di realtà culturali, proprie di popoli che vivono lo status di rifugiato, altrimenti destinate a rimanere celate.  Il raccontarsi va inteso in chiave esperienziale, come modo di essere e di stare nel mondo, all’apice della sua interiorizzazione.
Pertanto, l’espressione di sé attraverso l’arte diviene lo spazio aperto per lo “sguardo dei parlanti”, e un mondo che si riconosce nello sguardo dell’altro costituisce la grande sfida educativa dell’epoca storica attuale. Lo scambio degli sguardi non conduce alla depersonalizzazione ma, al contrario, alla personalizzazione del percorso formativo di ognuno e al riconoscimento reciproco di sé. Così le espressioni artistiche teatrali (pedagogia teatrale), grafico-pittoriche (pedagogia pittorica) e sartoriali (pedagogia creativa del fare) permettono di: superare ogni confine geografico e limite linguistico, realizzando una dimensione esperienziale intersoggettiva in uno spazio, di inclusione sociale e di condivisione, libero da ogni forma di chiusura; facilitare il processo euristico come co-costruzione o con-divisione di pensiero; accogliere l’altro, in un ascolto aperto e attivo che non antepone nessun pregiudizio, presumendo, quindi, un coinvolgimento totale tra attori e spettatori, per riflettere sul personale modo di pensare, di agire e di divenire. A sua volta, la relazione con l’altro richiama i concetti democratici ed etico-umani di dialogo-confronto, solidarietà, empatia, tolleranza e reciproco riconoscimento. Attraverso questa prospettiva di cura ci si apre verso quell’orizzonte aristotelico che ricerca l’eudemonìa come bene supremo che appaga la vita dell’uomo. Il conseguimento e la ricerca della felicità saranno così un traguardo, una possibilità concreta.
A tal fine i due artisti mirabellesi, pluripremiati e di spessore internazionale - Francesco Castiglione (attore teatrale, televisivo e cinematografico) e Ida Pace (pittrice, scultrice, ceramista e grafica) - hanno accolto l’invito della scrivente a donare i loro talenti e la loro professionalità a favore delle beneficiarie dei centri SAI Ordinari e MSNA di Mirabella Imbaccari, dando lustro alla Giornata del Rifugiato mirabellese. Il primo è gestito dalle cooperative “Opera Prossima” e “Il Geranio” ed è coordinato dalla dottoressa Manuela Scebba, il secondo è gestito dalle cooperative “San Francesco”, “Opera Prossima” e “Il Geranio” ed è coordinato dal dottor Michele Napoli.
Durante i percorsi formativi, le ospiti, sotto l’attenta guida degli artisti, hanno svolto i laboratori di recitazione (scene rappresentate con la tecnica del racconto libero) e di pittura (dipinti eseguiti con la tecnica olio su tela), con entusiasmo, gratificazione personale, partecipazione attiva e apertura al racconto di sé. L’idea del racconto di sé attraverso l’arte permette di attivare relazioni di crescita, di liberarsi dall’omologazione, dallo stereotipo e di ammorbidire la rigidità di pensiero per aprirsi ad una cura che è innanzitutto cura del pensiero, ossia, costante attenzione a cosa si pensa e a come si pensa, per un io che vive e interagisce nel mondo con responsabilità personale, che si decentra per una visione pluralistico-planetaria della realtà, e che valorizza l’unicità e l’irripetibilità di ciascuno. Dunque, la narrazione promuove il pensiero riflessivo, un pensiero complesso, di meta-livello, trascendente, capace di ripercorrere sia i processi emotivo-cognitivi che quelli euristici; quindi di tornare su sé stesso, per auto-regolarsi e auto-correggersi.Da educatrice sento viva la responsabilità di formare persone libere e consapevoli: consapevoli della propria esistenza, della propria identità, dei propri processi cognitivi e dei propri obiettivi futuri. Nella prospettiva descritta, allora, educazione e arte appaiono complementari; mentre da un lato l’educazione è la strada che privilegia la categoria della relazione e della corresponsabilità, dall’altro l’arte è il tramite espressivo dell’umanità, capace, altresì, di dar voce a chi rimane in silenzio, di rendere conscio ciò che è inconscio e visibile chi è invisibilmente nascosto (da qui il titolo dello spettacolo: Taliatimi”, proposto dall’attore Francesco Castiglione), per una equa giustizia sociale.
Il contributo artistico del pianista Soon (le cui mani suonano i “nobili” e rari tasti principeschi - pianoforte appartenente a uno dei pochi esemplari realizzati al mondo), la travolgente e soave esibizione canora delle beneficiarie e di Federica Nisi (assistente sociale dei progetti SAI “Mirabella Ordinari” e "Mirabella MSNA" di Mirabella Imbaccari), e il momento “Anime danzanti” (laboratorio svolto dalle beneficiarie del centro MSNA di Mirabella Imbaccari) a cura della dott.ssa Consolata Emmanuele, con cui si apre lo spettacolo, impreziosiscono la “Giornata Mondiale del Rifugiato” di Mirabella Imbaccari, il cui evento si organizza con il supporto della Fondazione di Comunità di Messina, l’Associazione “Opera del Tombolo e delle Arti Manuali”, delle Suore Dorotee, della Pro-Loco mirabellese e della Ludoteca comunale, la quale mette a disposizione sia i costumi che il paracadute, i cui colori di quest’ultimo simboleggiano il valore universale e solidale della “Pace” in Ucraina e nel mondo.