Raddusa si prepara per la 26^ "Festa del Grano", prevista dal 9 all'11 settembre 2022

  • di Redazione Il Solidale
  • 27 giu 2022
  • CRONACA

Raddusa si prepara per la 26^ "Festa del Grano", prevista dal 9 all'11 settembre 2022

(Francesco Grassia) RADDUSA. Si è svolta il 25 giugno scorso la seconda fase della 26^ edizione della “Festa della Mietitura”, nota anteprima della “Festa del Grano” la cui 26^ edizione, dopo due anni di sosta forzata a causa della pandemia da Coronavirus, sarà celebrata dal 9 all'11 settembre 2022. Una squadra di mietitori composta da dodici “mitituri” (mietitori) ha effettuato la mietitura delle piante di grano con la “fauci” (falce) alla stessa maniera di come avveniva negli anni 50/60 del secolo scorso, seguiti da due cosiddetti “cugghituri” (raccoglitori), che hanno raccolto gli “iermiti” (mazzetti), fatti dai mietitori, con il “crocco” (attrezzo a V di legno) e con “l’ancina” (uncino di ferro), ed hanno formato le “gregne” (covoni di piante del grano appena mietuto composti  da 12 iermiti per ciascuna gregna) legandoli con la “liama” (lacci di iuta). Sono state prodotte il resto delle gregne che serviranno per effettuare la manifestazione della “pisatura” che rappresenta il clou della “Festa del Grano” nel corso della quale una girandola di cavalli pesterà i covoni, disposti a cerchio nell’apposita aia, per favorire la fuoruscita dei chicchi di grano dal proprio guscio. Com’è sempre avvenuto per la rinomata “Festa del Grano”, che ha proiettato l’immagine di Raddusa ben oltre i confini italici, anche la “Festa della Mietitura” ha raggiunto una grande notorietà tanto che, anche questa edizione ha richiamato a Raddusa una numerosa quantità di turisti con moltissimi fotografi intervenuti da ogni angolo della Sicilia per immortalare le scene agreste di un lavoro che affonda le proprie radici nella notte dei tempi. Per tutti i partecipanti è stata una festa nella festa, anche perché, a mietitura avvenuta, l’intera comitiva ha consumato un pranzo luculliano-rustico a base di: pane condito, formaggio pecorino, olive nere e bianche, salumi originali di vario genere e tantissimo vino (tutti prodotti rigidamente locali). La nota manifestazione si è conclusa tra l’allegria generale e la soddisfazione di tutti i partecipanti. Nello scatto fotografico di Salvatore Rosselli vediamo alcuni mietitori, nei costumi tradizionali, intendi a mietere il grano.