Convegno di chiusura delle attività del Progetto P.I.T.E.R. in favore dei minori del Rione Sanità, ieri al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
- di Redazione Il Solidale
- 12 lug 2022
- Rione Sanità 2.0
(Salvo Cona) NAPOLI. Ieri pomeriggio, lunedì 11 luglio, presso l’Auditorium del MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si è svolto il convegno di fine attività del Progetto P.I.T.E.R. - Percorsi di inclusione territoriale innovazione ed empowerment nel Rione Sanità. Ad aprire i lavori di questo convegno conclusivo lavori è stato il dott. Paolo Ragusa (Responsabile Area minori Cooperativa “San Francesco”) e dall’archeologo Paolo Giulierini (Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli). Dopo la presentazione del report finale di progetto curata dal dott. Antonio Gambuzza (esperto di monitoraggio della Cooperativa “San Francesco”), si sono registrati gli indirizzi di saluto della dott.ssa Chiara Marciani (Assessorealle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli) che si è soffermata sulla valenza del progetto P.I.T.E.R. nel territorio, ricordando che in un precedente incontro pubblico con i giovanissimi partecipanti, il baby sindaco del Rione Sanità, Emmanuele Improta, durante il suo accorato discorso ebbe a sottolineare i bisogni del quartiere, soffermandosi sulla situazione che i giovani vivono quotidianamente, e sui rischi che corrono costantemente nelle strade e nelle piazze: “Lì – disse il baby sindaco - non abbiamo luoghi protetti dove poterci riunire per giocare o semplicemente parlare tra noi, non abbiamo un cinema, non ci sono parchi giochi attrezzati. Le scuole hanno bisogno di lavori ordinari e straordinari. Le strade e le piazze che frequentiamo hanno bisogno di manutenzione periodica”. Dopo l’on. Flora Frate (Componente I^ Commissione, Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni della Camera dei Deputati) sono intervenuti il dott. Giuseppe Precchia (Consulente Senior del Progetto P.I.T.E.R), della dott.ssa SimonaPlanu (Project Manager del Progetto P.I.T.E.R.) e il dott. Giuseppe Scialla (Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Campania) il quale ha detto che il progetto ha contribuito a scrivere un nuovo alfabeto della questione meridionale, partendo dai diritti dei bambini e degli adolescenti. Nel corso dello stesso convegno i presenti hanno ascoltato le “Testimonianze dal territorio” del signor Antonio Cesarano (presidente Associazione “Un popolo in cammino per Genny Vive”) e della prof.ssa Giovanna Scala (Dirigente scolastico dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “D’Este – Caracciolo). Per il Terzo Settore ed il Sindacato a sostegno del progetto hanno dato il loro contributo il dott. Michele Cutolo (Presidente provinciale MCL Napoli), il dott. Gianni Lepre (Presidente onorario Confraternita dei Sartori 1351) e il dott. Angelo Raffaele Margiotta (Segretario Generale Confsal Nazionale). Le conclusioni sono state affidate alla dott.ssa Armida Filippelli (Assessore alla Formazione della Regione Campania) la quale ha avuto parole di elogio. Al termine del convegno c’è stato un momento dedicato ai minori che hanno preso parte al Progetto P.I.T.E.R. i quali hanno ricevuto un riconoscimento per aver partecipato alle attività. Inoltre, i ragazzi del Laboratorio di Giornalismo si sono occupati di intervistare gli ospiti presenti all’evento conclusivo.
In occasione di questo convegno conclusivo delle attività promosse in questi anni dal Progetto P.I.T.E.R. nel Rione Sanità, il Responsabile Area minori Cooperativa “San Francesco”, Paolo Ragusa, dichiara: “In questi anni abbiamo lanciato un'offensiva del dialogo verso la rete sociale già costituita nel 'Rione Sanità' intorno alla 'Fondazione di comunità S. Gennaro', ma non trovando mai risposte siamo stati costretti a costruire una rete parallela che comunque oggi è un patrimonio della comunità locale. Ci dispiace solo dover prendere atto che dietro alle tante belle iniziative che si realizzano nel Rione - che in alcune circostanze abbiamo cercato anche di sostenere, senza nessuna gelosia - si celi una sorta di teoria del 'monopolio del bene comune'. Peccato che questa sia una contraddizione in termini perchè il bene comune non è proprietà privata di nessuno ed esso si genera solo quando si è inclusivi, non di certo quando si esclude ciò che non si percepisce come proprio.
Con il progetto PITER - ha aggiunto Ragusa - abbiamo garantito maggiore sicurezza, attraverso il nostro presidio sociale, ed abbiamo fatto crescere il capitale sociale (fiducia, legami sociali...) del Rione Sanità. Abbiamo organizzato nuove risposte ai bisogni sociali emergenti della comunità, ad esempio con la presa in carico dei minori con bisogni speciali che non trovavano servizi idonei nell'offerta educativa di territorio. Poi abbiamo anche messo sotto osservazione il fenomeno delle famiglie spezzate dalla criminalità, cioè la situazione di tante donne socialmente vedove, prive della presenza dei mariti reclusi in carcere, che si trovano ad essere madri e quindi a svolgere la funzione genitoriale in assoluta solitudine.
Noi - ha detto ancora Paolo Ragusa -continueremo a presidiare il territorio, lasciando l'eredità di PITER all'associazione "Un popolo in cammino per Genny vive" che sarà rafforzata sia dall'adesione quali soci - volontari di alcuni operatori sociali del progetto che dal riconoscimento, a breve, quale ETS, iscrivendosi al RUNTS come associazione di promozione sociale. Con questa APS porteremo avanti l'iniziativa delle borse di studio istituite in memoria del giovane Jenny Cesarano, vittima incolpevole della camorra, per aiutare i minori e i giovani del Rione Sanità - meritevoli ma indigenti - a concludere il loro percorso di studi e/o a mettere a frutto un loro talento.
Ma oggi è possibile dare continuità alle attività socio - educative del progetto PITER, almeno fino al 31 Dicembre dell'anno in corso, utilizzando le risorse economiche che il Ministero della Famiglia ha stanziato per il comune di Napoli al fine di avviare i centri estivi. Non ci sono impedimenti tecnici ma il tutto è rinviato ad una scelta politica alla quale è chiamata l'amministrazione comunale che deve una risposta più che a noi, ai minori e alle famiglie del territorio.
Dal Rione Sanità - ha concluso il Responsabile Area minori Cooperativa “San Francesco”, Paolo Ragusa - lanciamo anche un messaggio al Paese: in alcune aree problematiche del Mezzogiorno, quando lo Stato interviene, è possibile dare una risposta all'emergenza educativa, si può praticare la cultura della legalità, si riesce a testimoniare vicinanza ai giovani. Allora queste aree, come il Rione Sanità, diventano una risorsa per il Mezzogiorno e per l'intero Paese”.
Il Progetto dei "Percorsi di Inclusione Territoriale ed Empowerment nel Rione Sanità" di Napoli, è nato da un'azione di co-progettazione messa in atto dalla Municipalità III^ del Comune di Napoli e dal Ministero dell'Interno. Fortemente voluto ed incentivato dal territorio e dalla Prefettura di Napoli, il Progetto di natura prototipale gestito dalla Cooperativa “San Francesco” s.c.s. e dal Consorzio “Luna” s.c.s., si prefigge di avviare una modalità di intervento efficace e replicabile allo scopo di prevenire e/o riparare alla fuoriuscita dal sistema scolastico e formativo, incentivando percorsi civici di legalità sul territorio. Il progetto ha, inoltre, l'obiettivo di garantire l'inclusione sociale sostenendo le famiglie del popolare rione Sanità attraverso una rete stabile e coesa di stakeholder attivi sul territorio (istituzioni, scuole, parrocchie, centri educativi e sportivi, organizzazioni del terzo settore e altri soggetti privati del Rione Sanità).
Il dottor Antonio Gambuzza, in qualità di esperto di monitoraggio della Cooperativa “San Francesco”, nel corso del suo intervento ha spiegato che “Il progetto P.I.T.E.R. ha coinvolto ben 56 operatori sociali (educatori, psicologi, assistenti sociali, mediatori culturali e familiari, esperti di laboratorio, coach ed istruttori sportivi) ed ha preso in carico oltre 300 minori destinatari delle attività - in un età compresa tra i6 ed i 16 anni -residenti domiciliati o comunque aventi stabile dimora nel rione Sanità, a grave rischio di esclusione sociale, criminalità e devianza. Sono state svolte oltre 30 attività distribuite in una pianificazione trimestrale e che si sono ripetute con cadenza annuale, nella fattispecie: n. 4 Percorsi inclusione-educazione alla legalità (Percorsi interattivi di educazione civica; Percorsi di educazione interculturale “Le regole di casa mia”; Educazione interculturale alla legalità “Storie ed emozioni senza tempo”; Patti di collaborazione); n. 5 Attività Ludico-Ricreative civiche e di socialità (Cineforum; Web radio Rione Sanità; Rubrica giornalismo “Rione Sanità 2.0”; Formazione ed informazione rispetto alla cura dell’ambiente “Riuso e riciclo”; Notte Bianca "Rione Sanità"); n. 4 Attività di corresponsabilità educativa (Stipula “Patto educativo di corresponsabilità”; Azioni di supporto alla genitorialità; Servizio di Educativa Domiciliare; Baratto Amministrativo); n. 4 Attività Sportive (Calcio a 11; Atletica leggera – danza; Pallacanestro; Pallavolo); n. 10 Attività Laboratoriali (Artigiani 2.0; Fotografia; Street Art; Teatro e Scenografia; Musica; Fumetto Lab; Informatica; Street Food; Scienze; Talent Scout); n. 4 Servizi aggiuntivi (Percorsi di avvicinamento alle arti visive; Corso di lingua inglese; Stage presso botteghe di artigianato locale; Stage “Fuoriclasse-testimonial di una vita degna di essere vissuta”.