Dal SAI "Vizzini MSNA" di Mineo, il bengalese Fakir ci descrive come si svolge ogni anno la EID AL-ADHA, nota come "festa del sacrificio"
- di Redazione Il Solidale
- 13 lug 2022
- Migrantes 2.0
Fakir è un giovane migrante arrivato dal Bangladesh, ospitato nella struttura di accoglienza progetto SAI "Vizzini MSNA" di Mineo, gestita dalla cooperative sociale “Opera Prossima” e “San Francesco” ed è coordinata dalla dottoressa Mariella Simili. L’articolo di Fakir - realizzato grazie all’insegnante di "alfabetizzazione", Gabriella Aloisi, durante le attività di apprendimento della lingua italiana - descrive la EID AL-ADHA ovvero la "festa del sacrificio", nota anche come "festa dello sgozzamento" oppure "festa dell'offerta a Dio", celebrata ogni anno. In tali giorni una norma islamica vieta qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno, essendo considerati questi i "giorni della letizia". Il sacrificio rituale che si pratica nel corso della festività ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo/Ibrāhīm, del tutto obbediente al disposto divino di sacrificare il figlio a Dio Ismaele/Ismāʿīl prima di venire fermato dall'angelo. In teoria, nel giorno della ʿīd al-aḍḥā, i musulmani sacrificano come Abramo un animale che, secondo la sharīʿa, deve essere fisicamente integro e adulto e può essere soltanto un ovino, un caprino, un bovino o un camelide. La carne viene divisa preferibilmente in tre parti uguali, una delle quali va consumata subito tra i familiari, mentre la seconda va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistarne.
EID AL-ADHA
Tutto quello che facciamo in questo giorno.ci divertiamo molto quel giorno .