Trapani. Presidenti provinciali Feder.Agri e MCL chiedono a Regione e Stato, tramite il Prefetto, "interventi urgenti contro la crisi agricola"

  • di Redazione Il Solidale
  • 16 lug 2022
  • LAVORO

Trapani. Presidenti provinciali Feder.Agri e MCL chiedono a Regione e Stato, tramite il Prefetto, "interventi urgenti contro la crisi agricola"

(Salvo Cona) TRAPANI. Il Presidente provinciale Feder.Agri di Trapani, Michele De Maria, e il Presidente provinciale MCL di Trapani, Ubaldo Augugliaro, hanno redatto, sottoscritto ed inviato al Prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, una “Richiesta di interventi urgenti e necessari per fronteggiare la gravissima crisi in corso nel settore agricolo della provincia di Trapani” chiedendole di fare da “tramite” istituzionale con il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con il Presidente della Regione Siciliana, con il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e con l’Assessore regionale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale. Nella lettera, inviata pure per conoscenza al Presidente Generale del MCL e al Presidente regionale del MCL Sicilia, si legge che “si lamenta la totale mancanza di una politica attenta alla produzione agricola del territorio per far sì che anche le ultime coltivazioni estensive (ad es. vigneto), rischiano di scomparire a causa di mancanza di redditività, con ripercussioni economiche, sociali e ambientali sull’intero territorio provinciale. Saremmo pertanto grati alla S.V. – scrivono al Prefetto Cucuzza il Presidente provinciale Feder.Agri di Trapani, Michele De Maria, e il Presidente provinciale MCL di Trapani, Ubaldo Augugliaro - se potesse accogliere la nostra richiesta di prendere atto delle nostre istanze e di darne il proprio sostegno facendosi cortesemente da tramite con gli organi di governo statale e regionale”.
Questa “Richiesta di interventi urgenti e necessari per fronteggiare la gravissima crisi in corso nel settore agricolo della provincia di Trapani” viene corredata da una serie di motivazioni e  considerazioni finalizzati a spiegare le ragioni di tale iniziativa: “L’Ente del Movimento Cristiano Lavoratori Feder.Agri provinciale di Trapani (Federazione Nazionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura) si occupa, tra l’altro, dell’assistenza tecnica agli associati, in atto: 1.700 imprese individuali e 2.600 datori di lavoro agricolo ed ha la cura di fascicoli agrari di circa 8.000 aziende di questa provincia. Queste cifre sono indicative de lfatto che si ha il “termometro” della gravissima crisi che il comparto economico dell’agricoltura sta attraversando nella provincia di Trapani, che ha superato, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ogni limite di sostenibilità con la minaccia concreta e tangibile di pregiudizio per la sorte delle aziende e delle famiglie che da esse traggono le risorse economiche “vitali”.
Per cui si rappresentano alle Autorità in indirizzo i seguenti aspetti particolarmente critici a cui occorre ricevere una risposta urgente e necessaria:

COSTI DI PRODUZIONE :
a) Costi energetici sono insostenibili: carburanti aumento oltre il 100% –Energia elettrica aumento del 40%;
b) Costi per materi prime (sementi - concimi - fitofarmaci - materiale d’impianto di vigneto, aumento dal 50 al 100%);
c)  Costi per aumento del canone irriguo imposto dai Consorzi di bonifica;
d) Manodopera agricola: è insostenibile l’assoluta mancanza di manodopera agricola anche non qualificata (il ricorso alla manodopera agricola extracomunitaria, spesso sconta criticità per i ritardi della burocrazia nel rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno);
e) Prezzi della produzione agricola: in atto si registra la notevole riduzione dei ricavi di vendita della produzione arborea (uva e olio) e ortofrutticola, anche rispetto ad altre realtà agricole delle province siciliane;
f) Adempimenti burocratici: Aumento e complessità di natura informatica delle procedure burocratiche a carico delle aziende agricole (adempimenti contabili, fiscali, IVA, previdenziali, sicurezza ambienti di lavoro, spesso non considerando le tipologie e dimensioni aziendali delle stesse, nonché la riduzione dei servizi delle strutture pubbliche a favore delle imprese e dei lavoratori agricoli.