Grammichele: al Commerciale assemblea su accoglienza ed integrazione (Video)
- di Redazione Il Solidale
- 3 dic 2015
- SOCIALE
Grammichele. Giovani, ma con chiare idee sul proprio futuro e sul mondo che vogliono: i ragazzi dell’Istituto Tecnico Commerciale “Giorgio Arcoleo” di Grammichele, hanno richiesto una speciale assemblea d’istituto per parlare di integrazione e approfondire la tematica della differenza tra le religioni, richiedendo la presenza dei loro coetanei dello SPRAR ordinario di Grammichele. L’assemblea, svoltasi il primo dicembre presso l’aula magna, è stata coordinata dalla presidentessa Chiara Manduca e moderata dal prof. Saverio Amato. All’incontro erano presenti anche la Coordinatrice dello SPRAR di Grammichele, Veronica Lobartolo, e l’assistente sociale, Laura Amato, che hanno accompagnato gli ospiti in questa nuova tappa verso l’integrazione.
Il senso critico rispetto agli eventi criminosi avvenuti a Parigi ha fatto sì che i futuri ragionieri si interrogassero sulla validità del connubio tanto abusato tra terrorismo e religione musulmana, cercando un confronto diretto con i giovani dello SPRAR di Grammichele, quali rappresentanti della comunità musulmana sul territorio. I giovani ospiti musulmani dello SPRAR hanno accolto con grande entusiasmo l’invito ed hanno risposto a tutti i quesiti che gli sono stati posti. Pian piano che i ragazzi dello SPRAR si presentavano e rispondevano alle varie domande, per tutto l’uditorio è divenuto evidente che aldilà del fatto che si parli della Bibbia piuttosto che del Corano, e che lo si chiami Dio oppure Allah, è lo stesso concetto di amore che si condivide. L’amore divino, infatti, non discrimina né attraverso il colore della pelle, né attraverso nient’altro, esso è destinato a tutta l’umanità e di essa si nutre. Solo laddove quest’amore è assente trova spazio la violenza, fatta da terroristi che per infondere odio giustificano la propria azione come un atto votato a difendere quella religione che dimostrano di non conoscere affatto. L’amore è amore, esso non contempla l’odio, questa è la conclusione cui sono giunti tutti i presenti all’assemblea.
Durante l’incontro i giovani intervenuti hanno risposto anche alle mille curiosità riguardanti le motivazioni che li hanno spinti a lasciare i loro Paesi d’origine, descrivendo il duro viaggio della speranza, che li ha portati in Italia, dove vivono da circa due anni. Gli ospiti dello SPRAR, ad oggi titolari di protezione umanitaria e asilo politico, come anche i ricorrenti avverso la decisione della Commissione territoriale che li ha ascoltati, hanno parlato della loro esperienza d’integrazione nel territorio, sottolineando che tramite il supporto ricevuto presso la struttura, dal team e da quelle che hanno definito la loro sorellina (l’assistente sociale Laura Amato) e la loro mamma (la Coordinatrice Veronica Lobartolo) hanno raggiunto una piena consapevolezza delle opportunità loro offerte dal territorio e che sono riusciti a crearsi una rete di contatti personali. Quattro dei giovani immigrati hanno anche parlato della loro esperienza di tirocinio presso delle aziende che li stano facendo crescere professionalmente quali: animatore sociale, manovale, aiuto trasportatore e mediatore culturale.
Ciò che ha piacevolmente colpito i giovani studenti è stato il riconoscersi tanto simili ai loro coetanei provenienti dall’Africa anche quando parlavano dei loro sogni: come il continuare gli studi di ingegneria informatica, per diventare un professionista, divenire pastore di anime o un famoso calciatore. Grande la commozione suscitata dalle storie personali degli ospiti dello SPRAR, che hanno aperto il loro cuore anche quando hanno parlato delle loro famiglie e della mancanza dei loro familiari, per i quali vivono e ai quali destinano anche quei pochi soldini guadagnati tramite il tirocinio con garanzia giovani, come Yankuba Danso, cui gli occhi diventano presto lucidi al solo nominargli la tanto amata mamma.
Questi incontri, che sono certamente dei momenti di arricchimento per tutti ed andrebbero ripetuti con maggiore frequenza, al fine di continuare a costruire quel ponte tra culture e religioni che solo apparentemente sono elementi di separazione tra gli uomini. La stessa Coordinatrice dello SPRAR, che più volte si è complimentata con i giovani studenti del Commerciale per aver mostrato di essere il frutto di un’ottima educazione impartitagli dai loro genitori in primis e dai loro insegnanti in secundis, ha sottolineato che solo scegliendo il giusto punto d’osservazione ed affinando il proprio senso critico si può riuscire a trarre il meglio da tutte le esperienze della vita.
A chi sogna un buon futuro per la nostra società va risposto che ci sono delle ottime prospettive, perché i giovani che sono il futuro hanno già scelto la loro via preferenziale che prevede un grosso no al razzismo ed un grosso sì all’accoglienza ed all’integrazione.