Sicurezza sociale. 30 milioni di euro ai comuni per la videosorveglianza, anche in Sicilia

  • di Redazione Il Solidale
  • 30 lug 2022
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Sicurezza sociale. 30 milioni di euro ai comuni per la videosorveglianza, anche in Sicilia

(Redazione) ROMA. Il ministero dell’Interno ha messo a disposizione ulteriori risorse per il finanziamento di progetti di realizzazione di impianti di videosorveglianza integrata da parte delle amministrazioni locali delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Il bando, cui potranno partecipare i comuni con una popolazione residente superiore a 20 mila abitanti, nonché i comuni con un numero di abitanti inferiore che siano stati sciolti per infiltrazioni mafiose, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è stato predisposto a seguito della consultazione delle Regioni e dell’ANCI. Le risorse - reperite nell’ambito del Programma Operativo Complementare "Legalità" 2014 - 2020 (c.d. POC "Legalità") – ammontano a 30 milioni di euro. Dall’iniziativa sono stati esclusi i comuni che abbiano già beneficiato di finanziamenti a valere sui medesimi programmi o sui fondi assegnati per la realizzazione di impianti di videosorveglianza, in attuazione dell’articolo 5, comma 2 ter, del decreto-legge n. 14/2017, e successive modifiche e integrazioni. I comuni in possesso dei requisiti per la partecipazione al bando sono complessivamente 219, dei quali 66 in Campania (tra cui Napoli, Avellino, Benevento e Caserta), 65 in Sicilia (fra essi Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Trapani ed Enna), 48 in Puglia (tra i quali Barletta, Andria e Trani, Brindisi e Taranto), 37 in Calabria (fra gli altri Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia), 3 in Basilicata (fra cui Potenza e Matera). L’invio ai comuni interessati delle informazioni e della documentazione necessarie per la partecipazione al bando sarà curato dalle prefetture. Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 20 ottobre… - così come pubblicato il 28 luglio 2022 da interno.gov.it (fonte notizia)