Dopo due anni di sosta forzata, il 9-10 e 11 settembre si svolge a Raddusa l'attesa e sentita "Festa del Grano", già alla sua 26^ edizione
- di Redazione Il Solidale
- 31 ago 2022
- CRONACA
(Francesco Grassia) RADDUSA. Dopo due anni di sosta forzata a causa della pandemia la città di Raddusa ritorna a celebrare la popolare “Festa del Grano” . Si riparte con la 26^ edizione che, come da tradizione consolidata negli anni, sarà celebrata nel secondo week-end del mese di settembre prossimo. La “Festa del Grano”, che dal 1995 la popolazione di Raddusa dedica al prodotto principale della sua terra, è una festa che i raddusani, e con essi i numerosi visitatori, vivono intensamente. Si tratta di una festa popolare che, pur essendo stata riconosciuta dal Senato della Repubblica “Sagra di Qualità”, non è soltanto una sagra ma è una manifestazione in cui la gente rivede il proprio passato. Dal 9 all’11 settembre, tra convegni e dibattiti, musica, mostre, sfilate e degustazione dei prodotti tipici locali derivati dal grano, in uno straordinario intreccio di cultura, folklore e tradizione, per tre giorni il paese diventa teatro di una varietà di manifestazioni che richiamano una folla sempre più numerosa di turisti proveniente da ogni dove. Su tutte la “pisatura del grano” che rappresenta un tuffo nel passato, presente nella memoria degli anziani ma sconosciuto, e denso di insegnamenti di vita, per i più giovani. Nella rappresentazione della “pisatura del grano” vengono ricordati i miti, le usanze ed i costumi di quella civiltà contadina che ormai non esiste più ma della quale siamo figli legittimi. Osservando il programma della festa si vede che saranno tre giorni di manifestazioni estremamente intensi e colmi di significati. La “pisatura del grano”, che rappresenta il clou della festa si svolgerà nel pomeriggio dell’ultimo giorno. Tra le tante altre manifestazioni correlate alla festa sono da seguire la “mbastata dò pani”, che avverrà a seguito della “pisatura del grano”, da visitare la riproduzione delle antiche “putìe”, e da gustare la riscoperta dei “sapori” di una volta (pane condito, pasta di San Giuseppe, cuccia di Santa Lucia ecc.). La festa ha il potere di rievocare sensazioni ed emozioni da tempo sopite. Oltre duecento anni di storia che, nei tre giorni, vengono raccontati con manifestazioni che seguono il solco della più antica tradizione ma che guardano con fiducia al futuro, Ogni anno sono sempre di più le presenze che si registrano nei tre giorni della festa, con turisti e visitatori che vengono da ogni parte per assistere alle spettacolari, folkloristiche e culturali manifestazioni che regalano stupore e meraviglie. Per i turisti si presenta anche l’occasione per visitare il territorio circostante (la diga dell’Ogliastro, il Castello di Gresti o Pietratagliata, il sito archeologico di Morgantina). Si tratta di un territorio che, per chi ancora non lo conosce, è da scoprire metro per metro in ogni sua sfaccettatura. Questo e tant’altro è la “Festa del Grano” che ha proiettato la città di Raddusa ben oltre gli italici confini. L’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco dott. Emilio Cosentino, l’assessore al ramo Renzo Dragone e i componenti della Giunta Municipale, hanno messo in campo il massimo impegno per garantire la buona riuscita della festa. Nella foto il sindaco dott. Emilio Cosentino e la sua Giunta Municipale impegnata nell’organizzazione della 26^ edizione della popolare “Festa del Grano”.