Adele Cambria, figura storica del femminismo italiano

  • di Redazione Il Solidale
  • 7 dic 2015
  • CRONACA

Adele Cambria, figura storica del femminismo italiano

la conobbi così, tanti anni fa…per caso…nella sua piccola casa nel cuore di Roma, piccola come lei, minuta, discreta, colorata come i suoi arredi, come le persone che l'amano e quella sera le regalarono un magnifico compleanno. Addio Adele - grazie per aver fatto la differenza.
Santina Lazzara

 ADELE CAMBRIA

A ottantaquattro anni e in seguito a una lunga e devastante malattia, è morta Adele Cambria, giornalista, scrittrice e figura storica del femminismo italiano.

Calabrese di nascita, Adele Cambria – che partecipò in prima persona a grandi battaglie laiche come quella per la depenalizzazione dell’aborto e per l’introduzione del divorzio in Italia – si era laureata in Legge a Messina ma voleva fortemente fare la giornalista. E non la muoveva un’idea del giornalismo utopica, magari per cambiare un po’ il mondo. «Quella è di voi giovani, dei movimenti. La mia utopia era di essere libera. L’occhio della gente era scomparso, che volevi di più? A Roma avevo una stanzetta, uno spazio totalmente mio. E poi dopo, nel 1956, andare in quella fucina di idee che era Il Giorno, un luogo di avventure, di follie. Non avevi bisogno di altri ideali».

Figura centrale della cultura italiana pre e post sessantottina, insieme a Camilla Cederna e Oriana Fallaci, la giovane giornalista esordì dunque nel 1956, firmando (con pezzi di costume) anche sulla prima pagina del quotidiano “Il Giorno” , ha lavorato poi per le maggiori testate nazionali, quali “Paese-Sera”, “La Stampa”, “il Messaggero”, “l’Espresso”di Arrigo Bendetti, “L’Europeo” di Tommaso Gigli, poi di nuovo a “Il Giorno” (1985-1979).

Negli Anni ’70 fu direttrice della rivista Effe, il primo magazine del movimento femminista e nel 1971 incontrò Adriano Sofri prestò la sua firma per il quotidiano Lotta continua, per cui sarà processata dopo l’omicidio di Luigi Calabresi con l’imputazione di apologia di reato.

Dal 2000 al 2002 lavorò a “Il Domani della Calabria”. Dal 2003 al 2009 a“L’Unità”.

Autrice di opere di narrativa quali Maria Josè ( 1966), Dopo Didone ( 1974), Amore come rivoluzione - La risposta alle lettere dal carcere di Antonio Gramsci ( 1976), In principio era Marx ( 1978), Il Lenin delle donne ( 1981), L'Italia segreta delle donne ( 1984), Nudo di donna con rovine ( 1984), L'amore è cieco ( 1995), Tu volevi un figlio carabiniere ( 1997), Isabella. La triste storia di Isabella di Morra ( 1997), Storia d'amore e schiavitù (2000), Nove dimissioni e mezzo (2010), Istanbul. Il doppio viaggio (2012) , In viaggio con la Zia ( 2012). Ed altre destinate al teatro: Nonostante Gramsci , In principio era Marx - La moglie e la fedele governante , La regina dei cartoni.

Fu co-fondatrice di Noi Donne (rivista che da poco ha celebrato il settantennio), di Effe e del Teatro La Maddalena di Roma: ‘luoghi’ costruttori d’identità femminista, di una nuova centralità femminile,di linguaggi che avviarono irreversibili e riconoscibili cambiamenti nelle leggi e nel costume del nostro Paese.

Molto legata a Pier Paolo Pasolini, Adele Cambria aveva anche partecipato ad alcuni suoi film: Accattone (1961); Comizi d'amore (1965) e Teorema. (1968). Prese parte anche al Film Teresa la ladra, di Carlo Di Palma (1973).

Si distinse anche per i suoi contributi a diverse trasmissioni televisive sull’ immagine della donna : “E la Tv non creò la donna”, con 80 ospiti, da Giovanni Berlinguer a Giosetta Fioroni per RaiSat Album39, sempre per lo stesso canale, tre trasmissioni sul Sud intitolate “Trittico meridionale”, la prima dedicata all’antropologo Ernesto De Martino, ed intitolata “La terra del rimorso”, la seconda alla siciliana Maria Occhipinti, intitolata “La rivolta dei non-si-parte”, la terza alla rivolta di Reggio Calabria, nell’ estate del ’70, ed intitolata “La rivolta e il professore”.