Famiglie ucraine accolte nel Lazio dal Consorzio Umana Solidarietà che collabora con la Protezione Civile nazionale e la Regione
- di Redazione Il Solidale
- 28 nov 2022
- SOCIALE
(Salvo Cona) ROMA. Accolti dal 5 ottobre scorso ad oggi una cinquantina di ucraini, suddivisi in nuclei famigliari, dagli operatori del Consorzio Umana Solidarietà che opera a Roma e in altri centri del territorio laziale, come le comunità montane di Vallepietra, Alatri e Anagni. Ciò in collaborazione costante con la Protezione civile nazionale e la Regione Lazio come ci spiega la dottoressa Flavia Raponi (pedagogista) che assieme alle dottoresse Luisa Pinero Herrera (assistente sociale) e Maria Cristina Carosi (amministrativa) assicura una giusta accoglienza, contando sul prezioso contributo del dottor Mauro Camusi (MCL).
“Noi ci siamo occupati - fa sapere la dottoressa Raponi - dei colloqui di profilazione , in occasione dei quali abbiamo conosciuto le mamme ucraine con il loro figli, ma anche gli anziani ai quali in modo particolare è stato chiesto se avessero patologie importanti da segnalare e tenere sotto controllo. Noi abbiamo ‘colloquiato’ ucraini ospitati in tre hotel diversi, all’incirca 240 ucraini di ogni età, e in base all’idoneità sono stati decisi gli ingressi di seconda accoglienza. Ovviamente – sottolinea la pedagogista Raponi del Consorzio Umana Solidarietà – fin da subito abbiamo assicurato nei loro confronti l’attività socio-assistenziale e socio-educativa e sanitaria, preoccupandoci di garantire assistenza legale, psicologica, materiale (kit d’igiene, ecc) e non ultima l’iscrizione scolastica ai piccoli ucraini. Il valore aggiunte è la rete che abbiamo costruito con i servizi del territorio, realizzando una mappatura dei servizi presenti : ci siamo messi in contatto con i servizi sociali, i sindaci, l’Asl, la Questura, insomma con tutti coloro i quali, insieme a noi del Consorzio Umana Solidarietà, si stanno facendo carico degli ucraini che noi abbiamo accolto nel territorio laziale. Siamo stati perfino inseriti – afferma con soddisfazione la dottoressa Raponi - in un microgruppo di studio composto dalla SDA Bocconi e dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, in merito all’impatto di valutazione dell’accoglienza diffusa ucraina”.
Esattamente, l’equipe Socio-educativa del Consorzio Umana Solidaretà fin dal primo momento ha utilizzato strumenti e piani di intervento atti a garantire il miglior grado di benessere psico-sociale e fisico degli ospiti accolti presso le proprie strutture. Dalla prima fase di profilazione si sono tenute conto delle necessità: in primo luogo degli ospiti che avevano bisogno di assistenza sanitaria urgente e continua, in secondo luogo delle mamme con bambini e degli anziani, ed infine di tutti gli altri ospiti. Con il supporto della mediatrice culturale sono stati ascoltati individualmente tutti e in un ragionamento di analisi dei bisogni sono iniziati i primi trasferimenti nelle strutture di accoglienza. Nella scelta delle strutture l’equipe ha ritenuto fondamentale fare uno studio di mappatura del territorio, una costruzione di Rete con i servizi sociali territoriali per garantire un’assistenza socio-educativa tecnica integrata con i Servizi Comunali, un monitoraggio tecnico continuo periodico tenendo conto dei bisogni di ciascun individuo.
Per garantire un maggior sostegno agli ospiti accolti è stato attivato dalla presa in carico un supporto legale, psicologico, socio-educativo e di mediazione culturale con il fine di perseguire azioni sociali integrate a loro favore.
Per l’Equipe multidisciplinare Consorzio Umana Solidarietà è di fondamentale importanza stabilire un contatto diretto con i Servizi Sociali del Territorio. Costituire una Rete con il sistema locale che dovrà supportare l’inserimento degli ospiti durante tutto il percorso di accoglienza e di accesso ai servizi. La creazione di una partnership sociale, tra il Comune e l’Ente del Terzo settore, per fare in modo di garantire la promozione di un sistema di accoglienza integrato. La creazione di una rete informale data dalla cittadinanza del territorio e da singoli volontari che hanno prestato la loro professionalità ed i lori servizi (es. visite mediche) a titolo gratuito.
Per quanto riguarda criticità o impatti negativi l’Equipe socio-educativa del Consorzio Umana Solidarietà non ha per il momento trovato ostacoli alla costruzione di una Rete di Servizi, anche se si sono certamente affrontate delle difficoltà fisiologiche date dalla mancanza di conoscenza delle parti che si sono risolte nel momento in cui è avvenuta la conoscenza tra il Servizio dell’Ente Pubblico e l’equipe del Consorzio. Si è stabilito un clima di fiducia e di relazione continua e una collaborazione sinergica.