Castel di Iudica, approvato bilancio all'unanimità

  • di Redazione Il Solidale
  • 15 dic 2015
  • CRONACA

Castel di Iudica, approvato bilancio all'unanimità

Castel di Iudica. Con un voto unanime il consiglio comunale di Castel di Iudica ha acceso il semaforo verde al bilancio di previsione 2015, per il quale l’assessorato regionale alla Funzione pubblica aveva intimato, pena lo scioglimento dell’assise cittadina, l’approvazione entro trenta giorni, a decorre dalla scorso 3 dicembre. La manovra, che ha ottenuto il via libera dagli uffici competenti, ammonta complessivamente a 42 milioni di euro. Il dibattito in aula, comunque, è stato piuttosto accesso, con code polemiche trascinate dietro dall’ultimo consiglio in cui è stata discussa la mozione di sfiducia al sindaco. Il voto finale al bilancio è stato preceduto dalla discussione di alcuni atti propedeutici. Con i nove voti dell’opposizione è stato emendato il piano triennale delle opere pubbliche, da cui è stato stralciato il progetto di ampliamento del cimitero programmato dall’ Amministrazione comunale con la formula del project financing. Poi, prima firmataria la consigliera Mileti, è stato ridotto all’unanimità il contributo a carico delle famiglie per la mensa scolastica; esitati positivamente anche alcuni punti dell’odg riguardanti il piano alienazioni, l’individuazione delle aree da destinare alle attività produttive, il recupero del disavanzo di natura tecnica e il programma di affidamento di incarichi di collaborazione. “Abbiamo registrato – ha spiegato il consigliere Salvo Calderaro – un’assoluta assenza di programmazione, con una giunta ignara delle esigenze della città”. “Volevano propinarci un progetto di ampliamento del cimitero che abbiamo giudicato assurdo – ha rilevato la consigliera Mileti – perché nel giro di alcuni anni avrebbe mandato a gambe per aria le casse del Comune e tolta la possibilità ai cittadini di acquistare una tomba ad un prezzo decente”. “La carenza di risorse – ha scandito il sindaco Pippo Grasso – costringe molti comuni a garantire solo la spesa corrente. Il risultato di tutto ciò è l’assenza di programmazione e l’impossibilità a realizzare opere”.