SAI "Vizzini Ordinari" di Raddusa. Nnamdi (18 anni, Nigeria): "Felice di aver festeggiato il Natale in questa piccola comunità, perché qui la festa è molto sentita"
- di Redazione Il Solidale
- 28 dic 2022
- Migrantes 2.0
(Salvo Cona) Dalla struttura di accoglienza del progetto SAI “Vizzini Ordinari” di Raddusa - coordinata dalla dottoressa Gaetana Pagana e gestita dalle cooperative sociali "Opera Prossima" e "San Francesco" - il giovane beneficiario Nnamdi (18 anni, proveniente dalla Nigeria), con il sostegno della docente di alfabetizzazione di lingua italiana, la dottoressa Cristina Pagana, scrive di essere "felice di aver festeggiato il Natale in questa piccola comunità, perché qui la festa è molto sentita".
Mi chiamo Nnamdi, ho 18 anni e vengo dalla Nigeria. Abito a Raddusa da 7 mesi. Sono di religione cristiana e sono felice di aver festeggiato il Natale in questa piccola comunità, perché qui la festa è molto sentita.
Nel centro in cui vivo, è stato organizzato un laboratorio chiamato: “Per tutti è Natale” grazie al quale abbiamo vissuto con più intensità il clima natalizio.
Questo laboratorio è servito anche ai ragazzi musulmani per conoscere i valori del Natale e i personaggi del presepe.
Come prima cosa, abbiamo addobbato le tre strutture. E’ stato bello collaborare con i miei compagni nel rendere più “natalizie” le nostre case. Abbiamo fatto gli alberi di Natale, abbiamo attaccato alle pareti le stelle, le scritte “Buon Natale” e “Buone Feste” e nelle porte abbiamo appeso Babbo Natale. Nella ringhiera del balcone di via Regina Margherita abbiamo appeso l’immagine dell’Immacolata Concezione.
Insieme alle operatrici Agata e Tiziana e all’insegnante Cristina abbiamo realizzato diverse decorazioni natalizie che poi abbiamo donato ai nostri vicini di casa per ringraziarli della loro disponibilità e ai bambini della scuola dell’infanzia.
I bambini sono stati felici di ricevere i nostri doni e di vedere Babbo Natale, infatti, un mio amico, di nome Alauddin, ha indossato i vestiti di Babbo Natale.
In questo periodo, abbiamo avuto modo di entrare ancor di più in contatto con i raddusani, infatti, siamo stati nelle case dei nostri vicini per fare gli auguri di buone feste.
Una signora raddusana, inoltre, ci ha invitato nella sua casa per farci vedere il presepe. La signora Nina è stata molto ospitale: dopo averci fatto vedere il presepe e spiegato il significato della Natività, ci ha offerto i biscotti fatti da lei e ci ha regalato la statuetta di Gesù Bambino benedetta dal nostro parroco.
Abbiamo preso parte alla “vampa di Santa Lucia”. Io e Sesay abbiamo partecipato all’accensione del falò. Non conoscevo questa tradizione e la nostra coordinatrice Gaetana ci ha spiegato che la vampa simboleggia il fuoco nel quale si tentò di bruciare viva la Santa a Siracusa.
Sempre con la nostra coordinatrice e gli operatori abbiamo partecipato all’accensione dell’albero di Natale nella piazza centrale di Raddusa e alla tombola organizzata dalla parrocchia.
Un incontro che mi ha colpito molto è stato quello con gli anziani della comunità alloggio di Raddusa. Insieme abbiamo giocato a tombola e mangiato il pandoro. Gli anziani ci hanno regalato dei piccoli pandori.
Il Sai di Raddusa è per me una grande famiglia. Insieme alla nostra coordinatrice, agli operatori e a tutti i ragazzi abbiamo giocato a tombola e ci siamo scambiati gli auguri e i doni. E’ stata una serata ricca di gioia e serenità.
Io e i miei compagni abbiamo anche imparato a cucinare dei dolci tipici del Natale come il torrone e il dolce chiamato “albero di Natale.
Ricorderò per sempre il mio primo Natale in Italia, perché è stato pieno di gioia e felicita. Anche se la mia famiglia è lontana da me, non mi sono sentito solo, perché mi sento parte di questa comunità.
Nnamdi, 18 anni
Nigeria
My name is Nnamdi, I am 18 years old and I am from Nigeria. I have been living in Raddusa for 7 months. I am of the Christian religion and I am happy to have celebrated Christmas in this small community, because here the celebration is deeply felt.
In the center where I live, a workshop called: "It's Christmas for everyone" was organized, thanks to which we experienced the Christmas atmosphere more intensely.
This workshop was also used by Muslim children to learn about the values of Christmas and the characters of the crib.
First, we decorated the three structures. It was nice to collaborate with my classmates in making our homes more “Christmas-like”. We made the Christmas trees, we attached the stars, the words "Merry Christmas" and "Happy Holidays" to the walls and we hung Santa Claus on the doors. On the railing of the balcony in via Regina Margherita we have hung the image of the Immaculate Conception.
Together with the operators Agata and Tiziana and the teacher Cristina we made various Christmas decorations which we then donated to our neighbors to thank them for their availability and to the children of the kindergarten.
The children were happy to receive our gifts and to see Santa Claus, in fact, a friend of mine, named Alauddin, wore Santa's clothes.
In this period, we have had the opportunity to get even more in touch with the Raddusani, in fact, we have been to our neighbors' houses to wish them happy holidays.
Furthermore, a lady from Raddusana invited us into her house to show us the crib. Mrs. Nina was very hospitable: after showing us the crib and explaining the meaning of the Nativity, she offered us the biscuits she made and gave us the statuette of the Child Jesus blessed by our parish priest.
We took part in the "blaze of Santa Lucia". Sesay and I participated in the lighting of the bonfire. I didn't know this tradition and our coordinator Gaetana explained to us that the blaze symbolizes the fire in which they tried to burn the Saint alive in Syracuse.
Always with our coordinator and the operators we participated in the lighting of the Christmas tree in the central square of Raddusa and in the bingo organized by the parish.
A meeting that struck me a lot was the one with the elders of the Raddusa housing community. We played bingo together and ate pandoro. The elders gave us little pandoro.
The Sai of Raddusa is a big family for me. Together with our coordinator, the operators and all the boys we played bingo and exchanged greetings and gifts. It was an evening full of joy and serenity.
My classmates and I also learned how to cook typical Christmas sweets such as nougat and the sweet called "Christmas tree".
I will always remember my first Christmas in Italy, because it was full of joy and happiness. Even though my family is far from me, I haven't felt alone, because I feel part of this community.