Beni confiscati: un bene su tre riutilizzato per attività culturali, ricreative e formative
- di Redazione Il Solidale
- 10 feb 2023
- LAVORO
(Redazione) ROMA. Il Ministero dell'Interno ha comunicato ieri, 9 febbraio, che da un’analisi effettuata dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) emerge come su un campione di circa 400 beni, dislocati nel Paese, e destinati agli enti territoriali, la maggior parte degli stessi sia stato utilizzato per scopi sociali e in misura ridotta per esigenze strettamente legate a sedi istituzionali. Dai dati esaminati è stato rilevato inoltre che più di un bene su tre è utilizzato quale sede per lo svolgimento di attività culturali, ricreative o di formazione professionale.
Le restanti destinazioni riguardano invece attività di ospitalità e accoglienza (18% circa), in particolare di natura abitativa in favore di soggetti in condizioni di fragilità - tra questi un cospicuo numero è stato utilizzato dai comuni per l’accoglienza dei profughi Ucraini – e attività di supporto di categorie fragili come le donne vittime di violenza o di tratta e i disabili (19% circa). In tale ultimo caso la maggior parte dei progetti ha previsto lo sviluppo di percorsi “Dopo di Noi” programmati per l’accompagnamento all’emancipazione dal nucleo familiare di soggetti disabili.
Tale tendenza è stata confermata anche dall’osservazione dei progetti vincitori del bando per l’assegnazione diretta di 260 immobili ad enti del terzo settore, promosso dall’Anbsc, la cui graduatoria è stata pubblicata nei giorni scorsi, che porteranno alla realizzazione di 68 progetti, il 50% dei quali dedicati ad attività culturali, ricreative o di formazione professionale. Anche in questo caso gli altri progetti sono destinati a soddisfare esigenze assistenziali di carattere sanitario (10%), ad attività di sostegno delle donne (10%) o a supporto dei disabili (4%) mentre circa il 10% punta all’utilizzo di immobili per attività di ospitalità e accoglienza in favore di soggetti in condizioni di fragilità.
Al 18 gennaio 2023, rende noto l’Agenzia, gli immobili destinati sono stati 21.496 di cui 17.183 agli Enti locali, mentre sono 1000 i comuni destinatari.