Maltempo, a Mineo frana una parte del cimitero: trascinate a valle bare, loculi e cappelle. Danni e disagi nel Calatino e in Sicilia
- di Redazione Il Solidale
- 10 feb 2023
- CRONACA
(Salvo Cona) MINEO. Strade allagate, abitazioni isolate e scuole chiuse pure oggi a Catania, Ragusa e Siracusa. Il maltempo che da tante ore ormai imperversa sulla Sicilia, mettendo a dura prova la nostra Isola, ha causato danni anche a Mineo, dove le piogge molto abbondanti hanno provocato lo smottamento che ha interessato il costone sul quale poggia il cimitero menenino, trascinando a valle bare, loculi e cappelle cimiteriali. Il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, ha fatto sapere che ci si occuperà del cimitero appena possibile, dovendo provvedere nell'immediatezza ai problemi determinati dagli allagamenti, dagli alberi e dai pali della luce sradicati dal fortissimo vento, ma anche dai tanti disagi con cui i cittadini devono fare i conti adesso. Nel corso di questa giornata, il sindaco Mistretta ha espresso diverse preoccupazioni: a quanto pare, il paese rischierebbe perfino di rimanere senza acqua, per via dei possibili guasti ai pozzi, per non parlare di quelle famiglie che sarebbero isolate e sono invece da raggiungere. Nel frattempo, però, a Mineo ha destato molta impressione la grossa frana che ha interessato il cimitero, tanto da creare fermento e sdegno soprattutto in quei cittadini che sembra abbiano, anche recentemente, segnalato la necessità di compiere al più presto un'opportuna manutenzione al camposanto. Per quanto accaduto, è forte in paese il senso di solidarietà dei menenini verso quei concittadini, increduli e tristi, che hanno visto "franare" le casse funebri contenenti i propri cari. E già ci si chiede in città se questo increscioso accadimento poteva essere evitato? Forse grazie a una più puntuale manutenzione dell'area cimiteriale? E perchè, se qualora poteva essere necessario, non si è fatto prima quanto dovuto? Doveva succedere questo, per attenzionare l'area cimiteriale? E tante altre sono le domande e i dubbi che certamente attendono risposte, se risposte ci sono. Certo, in questo momento bisogna pensare ad affrontare l'emergenza maltempo, quel maltempo che da ieri sferza la Sicilia orientale e che ha provocato seri danni pure a Caltagirone, rendendo necessari numerosi interventi delle squadre della Protezione civile, dei giardinieri comunali, della polizia municipale e dell’Ufficio tecnico comunale, impegnate su più fronti con il coordinamento del sindaco Fabio Roccuzzo insieme all’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Paolo Crispino e all’assessore alla Protezione civile Giuseppe Fiorito. Diverse decine gli alberi crollati, in molti casi sulle strade, con la conseguenza dell’intransitabilità di molte di queste; numerosi gli allagamenti e i blackout elettrici, con disagi per tanti cittadini. Danni anche al palazzo municipale, con il lucernario a rischio crollo. Una frana ha interessato una porzione del Poggio Fanales. Il sindaco ha pertanto emesso un’ordinanza con la quale, “per la tutela della pubblica incolumità e, in particolare, per consentire la rimozione del terreno smottato e la messa in sicurezza dell’area”, ha disposto il divieto di transito pedonale e veicolare in via Poggio Fanales, in tutto il tratto compreso fra l’intersezione con la via Bonaventura Secusio e l’incrocio con la via Nicolò Longobardi. Un’altra ordinanza del primo cittadino ha sancito, anche per sabato 11 febbraio, la chiusura della Villa comunale, del cimitero e delle scuole che, pure nella giornata di sabato, svolgono ordinariamente le lezioni, vale a dire gli istituti superiori “Secusio” e “Majorana – Arcoleo”. Ciò per permettere, d’intesa con la Città metropolitana di Catania, proprietaria degli immobili, le verifiche del caso riguardanti le condizioni tanto degli edifici, quanto della viabilità, con l’esecuzione degli interventi necessari. “L’azione di costante monitoraggio prosegue anche in queste ore – dichiara Roccuzzo -, mentre domani mattina saranno effettuati controlli in tutte le scuole di ogni ordine e grado, all’interno della Villa comunale e di Villa Patti, rimaste chiuse, e per fare ulteriormente fronte alle criticità che riguardano le strade”. L’Amministrazione comunale di Caltagirone reitera, intanto, l’invito ai cittadini “a rimanere casa e ad evitare, quindi, se non strettamente necessario, ogni spostamento”.
Anche dal Comando dei Vigili del Fuoco di Ragusa arrivano le notizie sugli interventi per le avverse condizioni meteo, facendo sapere che proseguono le attività del personale, impegnato ad operare in tutto il territorio della provincia iblea, in particolare per trarre in salvo persone rimaste in panne con le auto o persone bloccate nelle proprie abitazioni a causa dell’acqua alta. A Comiso, un signore rimasto bloccato in auto, dopo essere sceso per non farsi trascinare dalla corrente ed essersi aggrappato ad una ringhiera in attesa dei soccorsi, è stato tratto in salvo dai Vigili del Fuoco del distaccamento di Vittoria e di Ragusa che lo hanno trovato con l’acqua che ricopriva le gambe; era già in stato di ipotermia e per questo motivo è stato affidato alle cure dei sanitari. Sempre a Comiso sono state tratte in salvo altre due persone che non potevano uscire dalla propria abitazione a causa dell’acqua alta che si infiltrava all’interno. Numerosi, inoltre, sono stati gli interventi per allagamenti, alberi divelti, cartelloni pubblicitari. La squadra dei vigili del fuoco di Modica sta operando a Ispica per alberi su cavi elettrici in tensione. Tutte le attività vengono espletate in sinergia con il CCS attivo in Prefettura a Ragusa.
E c'è già chi chiede al governo regionale di dichiarare lo stato di calamità, così come deciso dai deputati di Sicilia Vera Sud chiama Nord, attraverso una mozione, primo firmatario Giuseppe Lombardo, perchè «L’ondata di maltempo che si è abbattuta il 9 e 10 febbraio sulla Sicilia ha causato notevoli danni a tutto il territorio. Ed è quindi necessario dichiarare lo stato di calamità». Le maggiori criticità hanno interessato i tratti costieri dei Comuni delle Sicilia orientale. Impetuose mareggiate hanno spinto le onde fin dentro i centri abitati provocando ingenti danni sia al patrimonio pubblico che privato. Danni si sono registrati lungo gli assi viari di fondamentale importanza, interessando moli, muri di contenimento, porti, abitazioni private e infrastrutture ferroviarie.