SAI "Vizzini Ordinari Appartamenti". La tunisina Yanoubzi Hana scrive sulle "donne in Iran"

  • di Redazione Il Solidale
  • 23 feb 2023
  • Migrantes 2.0

SAI "Vizzini Ordinari Appartamenti". La tunisina Yanoubzi Hana scrive sulle "donne in Iran"
(Salvo Cona) VIZZINI. Si chiama Hana Yanoubzi la signora tunisina di 33 anni, moglie e mamma, titolare di protezione internazionale, la quale scrive sulla situazione riguardante le "donne in Iran" che fra le altre cose subiscono "oppressione ed emarginazione". La trentatreenne tunisina è una beneficiaria del progetto SAI “Vizzini Ordinari Appartamenti” che ospita a Vizzini nuclei famigliari. Esso è gestito dalle cooperative sociali “San Francesco” ed “Opera Prossima”. A coordinarlo è la dottoressa Mariella Simili e il docente di alfabetizzazione di lingua italiana è il dottore Giuseppe Gentile. Hana frequenta il CPIA ed ha iniziato la Scuola dei mestieri 2.0. Attualmente sta facendo uno stage presso un centro estetico e spera che, dopo aver compiuto questo tirocinio formativo, possa imparare la professione di estetista. 
 
Le donne in Iran
In Iran, in base alle leggi obbligatorie sull’hijab, donne e ragazze anche quelle di età inferiore ai sette anni sono costrette a nascondere i capelli dietro un velo. Lo stato tratta coloro che non lo fanno come criminali. La polizia “morale” in Iran controlla tutte le donne del paese, cioè quasi 40 milioni di donne e ragazze. Le donne prima di uscire di casa, devono controllare se hanno coperto bene i capelli con un velo e se hanno coperto bene le braccia e le gambe. Può sembrare un’esagerazione, ma possono affrontare gravi conseguenze se non hanno prestato abbastanza attenzione all’abbigliamento. Sanno che, non appena escono di casa, il loro corpo e i loro vestiti diventano apprezzati dagli estranei. La polizia morale decide se hai o non hai rispettato un rigido codice di abbigliamento statale per le donne. Se non si supera l’esame, si può essere arrestati, in alcuni casi anche torturati, ed eventualmente condannati al carcere o alla fustigazione. Questo è il caso di milioni di donne e ragazze in Iran, dove lo stato controlla in gran parte il corpo di una donna. In alcuni paesi musulmani, il velo è una scelta religiosa personale che una donna fa. Ma in Iran è diventato un simbolo di oppressione ed emarginazione.

المرأة في إيران

المرأة في إيران في إيران ، بموجب قوانين الحجاب الإلزامية ، تُجبر النساء والفتيات ، حتى أولئك الذين تقل أعمارهم عن سبع سنوات ، على إخفاء شعرهن خلف الحجاب. الدولة تعامل أولئك الذين لا يفعلون ذلك كمجرمين. تراقب الشرطة "الأخلاقية" في إيران جميع النساء في البلاد ، أي ما يقرب من 40 مليون امرأة وفتاة.قبل مغادرة المنزل ، يجب على المرأة التحقق مما إذا كانت قد غطت شعرها جيدًا بالحجاب وما إذا كانت قد غطت أذرعها وأرجلها جيدًا. قد يبدو الأمر مبالغًا فيه ، لكنهم قد يواجهون عواقب وخيمة إذا لم يولوا اهتمامًا كافيًا بالملابس. إنهم يعلمون أنه بمجرد مغادرتهم المنزل ، فإن أجسادهم وملابسهم تصبح موضع تقدير من قبل الغرباء.تقرر شرطة الأخلاق ما إذا كنت قد التزمت بقواعد لباس الدولة الصارمة الخاصة بالنساء أم لا. إذا فشلت في الامتحان ، يمكن أن يتم القبض عليك ، وفي بعض الحالات قد تتعرض للتعذيب ، وربما يُحكم عليك بالسجن أو الجلد. هذا هو الحال بالنسبة لملايين النساء والفتيات في إيران ، حيث تسيطر الدولة إلى حد كبير على جسد المرأة. في بعض البلدان الإسلامية ، الحجاب هو اختيار ديني شخصي تقوم به المرأة. لكنها أصبحت في إيران رمزا للقمع والتهميش.