SAI "Finocchiaro Aprile" di Palermo su raccolta differenziata: "Si cominciano a registrare i primi risultati delle attività di sensibilizzazione"

  • di Redazione Il Solidale
  • 6 apr 2023
  • LAVORO

SAI "Finocchiaro Aprile" di Palermo su raccolta differenziata: "Si cominciano a registrare i primi risultati delle attività di sensibilizzazione"

(Salvatore Cristiano) PALERMO. Si cominciano a registrare i primi risultati tangibili delle attività di sensibilizzazione messe in campo presso il SAI Finocchiaro Aprile di Palermo sulla raccolta differenziata.
Consapevole dell’importanza che l’educazione ambientale e la formazione dei ragazzi circa le tematiche della sostenibilità, di cui la gestione dei rifiuti è il primo fondamentale tassello in quanto investe direttamente la sfera individuale e domestica e convinta che la coscienza ambientale sia fondamentale nel percorso di integrazione dei nostri giovani ospiti, la Coordinatrice Manuela Caporarello, ha deciso di intensificare le attività di formazione e di sensibilizzazione dei ragazzi, ma anche degli operatori, nella pratica dalla raccolta differenziata in struttura.
Nel corso di diversi incontri sul tema della differenziata, si è cercato di rendere evidenti le positive ricadute che essa ha sull’ambiente, si è cercato di trasferire negli ospiti la consapevolezza che ciascun individuo può dare un contributo determinante nella salvaguardia e nella tutela del patrimonio naturale.
E’ stato sottolineato come la gestione individuale dei rifiuti abbia un impatto diretto sull’ambiente e come la diminuzione dei rifiuti indifferenziati contribuisca, per esempio, alla tutela del suolo e dell’aria consentendo una minore necessità di conferimento nelle discariche o di incenerimento.
Si è fatto un focus anche sul ciclo di recupero dei materiali differenziati e sull’importanza dell’economia circolare, su come cioè sia importante permettere ai materiali già immessi nell’ambiente di essere recuperati e riutilizzati riducendo la necessità di produrre nuovi materiali e di consumare nuove risorse.
Con la collaborazione degli operatori si è deciso di intensificare e di rendere meticolosa la raccolta dei rifiuti della casa ponendo l’accento su ogni particolare che possa contribuire alla qualità della pratica.
Si è aderito ad una campagna promossa dal CORIPET, consorzio che si occupa di riciclare il PET, materiale utilizzato prevalentemente per la fabbricazione di bottiglie per l’acqua ed altre bevande.
Utilizzando una postazione di conferimento, situato in un supermercato adiacente la struttura, in poco più di tre mesi abbiamo avviato direttamente al recupero tutti i contenitori prodotti nella struttura, oltre 1000 bottiglie sono state tolte dal circuito tradizionale della raccolta, per un peso di più di 20 kg e un volume di oltre 2 mc di questa particolare tipologia di plastica che verrà avviata direttamente alla trasformazione in nuove bottiglie o in Pile o in fibre impegnate nella fabbricazione di tessuti sintetici o misti. A titolo esemplificativo con le bottiglie raccolte in struttura in meno di 4 mesi, potranno essere realizzati 50 felpe di Pile o 100 maglioni misto lana o  nuove bottiglie. Questo rende l’idea di come avviare i rifiuti nella corretta filiera del riciclo riduca in maniera considerevole la necessità di attingere a nuovi materiali. Inoltre, l’adesione alla campagna  consente di raccogliere dei buoni spesa dell'esercizio che vi aderisce , che saranno utilizzati in favore dei ragazzi accolti presso il SAI Finocchiaro Aprile.
Nel corso di questi mesi si è posta particolare attenzione anche alla raccolta degli oli vegetali esausti. Nel corso della formazione fatta a ragazzi ed operatori sulle modalità della raccolta, si è evidenziato come  gli oli e i grassi in genere siano tra le principale cause di inquinamento delle acque e una delle principali cause di malfunzionamento dei depuratori.
Sversare l’olio negli scarichi domestici è una pratica purtroppo diffusa ed una delle più deleterie per l’ambiente. E’ stato sottolineato, per esempio, che ogni litro del liquido che raggiunge le falde, i fiumi o il mare inquina una superficie di 1000 mq  e circa  un milione di litri d’acqua. Da diversi mesi quindi, tutti i resti dei  grassi vegetali utilizzati in cucina vengono raccolti in un apposito contenitore e saranno conferiti nei raccoglitori dislocati dal CONOE (consorzio per gli oli vegetali esausti) e verranno avviati al riciclo ed utilizzati per la produzione di  biocarburanti o per la trasformazione in altri prodotti riutilizzabili come per esempio saponi e lubrificanti.
La consapevolezza dei ragazzi e la cura con cui si effettua la raccolta in struttura hanno sensibilmente ridotto la frazione indifferenziata e questo evidenzia l’efficacia del percorso intrapreso.
L’attenzione alle problematiche ambientali è un aspetto che deve connotare sempre di più la coscienza civile dei cittadini, per questo riteniamo che sia fondamentale inserirla con forza nei percorsi di integrazione dei nostri ragazzi, dichiara la Coordinatrice Manuela Caporarello, il rispetto per l’ambiente, per il luogo in cui si vive, la consapevolezza che il contributo che ciascun individuo può dare nella salvaguardia del pianeta, a partire dalle buone pratiche domestiche, devono necessariamente diventare patrimonio culturale dei ragazzi e aspetto fondamentale dei processi di inclusione.
Per questo potenzieremo le attività di educazione ambientale all’interno della struttura. A breve, per esempio, contiamo di riprendere la formazione affrontando altri aspetti e nuove tematiche ambientali e contiamo di far partire la pratica del compostaggio domestico, pratica che consentirà di trasformare gli scarti organici della struttura in compost e di utilizzarlo per concimare piante o aiuole, sottraendo così al circuito della raccolta la parte più consistente in termini di peso dei rifiuti prodotti e di esplicitare chiaramente il concetto di economia circolare.
Riuscire a fare dell’accoglienza e dell’integrazione anche un modello culturale per le politiche ambientali della Città è qualcosa che ci stimola e ci entusiasma, ci piace pensare che uno dei contributi che i nostri giovani ospiti possano dare al territorio sia quello di contribuire ad una crescita ed ad un radicamento delle buone pratiche nella comunità che li accoglie.