Raddusa. SAI 'Vizzini Ordinari': "Sono Omar, ho 18 anni e vengo dal Mali. Vivo a Raddusa da un mese. Mi trovo bene. Vivo una vita tranquilla"

  • di Redazione Il Solidale
  • 9 mag 2023
  • Migrantes 2.0

Raddusa. SAI 'Vizzini Ordinari': "Sono Omar, ho 18 anni e vengo dal Mali. Vivo a Raddusa da un mese. Mi trovo bene. Vivo una vita tranquilla"
(Salvo Cona) Dalla struttura di accoglienza di Raddusa del progetto SAI “Vizzini Ordinari” - coordinata da Gaetana Pagana e gestita dalle cooperative sociali "Opera Prossima" e "San Francesco" - il giovane beneficiario Omar, 18 anni, proveniente dal Mali, mette nero su bianco la propria soddisfazione per lo stile di vita che conduce da quando è arrivato a Raddusa, dove è ospitato e circondato dall'attenzione dall'affetto degli operatori che vi lavorano quotidianamente, compresa la dottoressa Amelia Vanessa Certo (Educatrice) e la dottoressa Cristina Pagana (Docente di alfabetizzazione di lingua italiana).
 
Sono Omar, ho 18 anni e vengo dal Mali. Vivo a Raddusa da un mese, invece, sono in Italia da un anno.
Quando sono arrivato a Raddusa, ero un po’preoccupato, perché non sapevo cosa mi aspettasse.
La prima persona che ho visto è stata Gaetana, la coordinatrice del centro, che ha detto a me e a Rabbi: “Benvenuti!”.
Gaetana ci ha portato nell’aula ricreativa, dove la maestra stava facendo lezione.
Tutti erano felici di vedermi. C’erano tanti ragazzi che stavano studiando ed ho subito riconosciuto: Richard, Bakary, Harouna, Souleymane, Sesay e Nnamdi, perché abbiamo vissuto insieme in Libia e, sempre con loro, ho affrontato il viaggio che mi ha portato in Italia. Questi ragazzi mi hanno abbracciato, proprio come si fa con un amico che non si vede da tanto tempo. Ho provato una forte emozione nel rivederli.
Ho rivisto anche Imamul e Tamim, perché vivevamo insieme a Mineo.
A Raddusa, ogni giorno, mi sveglio alle cinque del mattino per pregare. Dopo faccio colazione e vado a scuola.
Finita la lezione, torno a casa e preparo il pranzo. Di pomeriggio, quando non c’è scuola al CPIA di Ramacca, gioco a calcio nel campo sportivo. La sera preparo la cena, guardo la televisione e, infine, vado a dormire.
A Raddusa mi trovo bene. Vivo una vita tranquilla.
Omar, 18 anni
Mali
 
Je m'appelle Omar, j'ai 18 ans et je viens du Mali. Je vis à Raddusa depuis un mois, cependant, je suis en Italie depuis un an.
Quand je suis arrivé à Raddusa, j'étais un peu inquiet, car je ne savais pas ce qui m'attendait.
La première personne que j'ai vue a été Gaetana, la coordinatrice du centre, qui m'a dit ainsi qu'au rabbin : "Bienvenue !".
Gaetana nous a emmenés à la salle de récréation, où le professeur enseignait.
Tout le monde était content de me voir. Il y avait beaucoup d'enfants qui étudiaient et je les ai tout de suite reconnus : Richard, Bakary, Harouna, Souleymane, Sesay et Nnamdi, car nous avons vécu ensemble en Libye et, toujours avec eux, j'ai affronté le voyage qui m'a amené en Italie. Ces gars m'ont embrassé, comme vous le faites avec un ami que vous n'avez pas vu depuis longtemps. J'ai ressenti une forte émotion en les revoyant.
J'ai aussi revu Imamul et Tamim, car nous vivions ensemble à Mineo.
A Raddusa, tous les jours, je me lève à cinq heures du matin pour prier. Après que je déjeune et que j'aille à l'école.
Après les cours, je rentre chez moi et je prépare le déjeuner. L'après-midi, quand il n'y a pas d'école au CPIA de Ramacca, je joue au foot sur le terrain de sport. Le soir, je prépare le dîner, regarde la télévision et enfin je me couche.
Je me sens bien à Raddusa. Je vis une vie tranquille.
Omar, 18 anni
Mali