San Michele, sulle orme dei Templari

  • di Redazione Il Solidale
  • 29 dic 2015
  • CULTURA

San Michele, sulle orme dei Templari

San Michele.  A piccoli passi si stanno riannodando i fili della memoria per la ricostruzione della storia di San Michele di Ganzaria e del suo territorio, crocevia, da circa un millennio, delle più strategiche direttrici di collegamento tra il sud e la parte nord della Sicilia. Un importante “nodo” di questo processo di rivisitazione, che negli ultimi anni ha acquisito nuove importanti fonti, è stato sciolto al Baglio Sant’Agostino di contrada “Salsetta”, dove la sezione locale dell’Archeoclub, che è intitolata al Barone Antonio Gravina, fondatore del piccolo centro, ha tenuto una conferenza di studio sulla presenza dell’ordine dei Cavalieri di Malta nel Calatino, in particolare nel territorio di San Michele di Ganzaria. L’incontro ha suscitato molta curiosità tra i presenti, perché in molti sconoscevano l’esistenza di un sito storico riconducibile direttamente ai Templari, che vi abitarono tra il XII e il XIII  secolo.  La loro presenza, infatti, è testimoniata da una mappa del ‘600 rinvenuta a Malta agli inizi degli anni ’90 dal prof. Luciano Buono, bibliotecario al Conservatorio musicale di Catania. “Durante una ricerca attinente all’ambito musicale – racconta il prof. Buono – mi sono imbattuto in una pianta sul feudo di Caltagirone, che ritrae San Michele di Ganzaria dalla vallata del Tempio”. L’immagine(vedi foto) descrive San Michele con il suo Castello, la Chiesa del Carmine, il centro storico, le aste fluviali, i mulini e la “Fortezza del Tempio”, ove è visibile anche la Chiesa Santa Maria del Tempio. Di tutto questo, oggi, non resta che qualche rudere, tra l’altro mal conservato. “L’idea da portare avanti con l’Archeoclub – spiega il prof. Buono – è quella di sensibilizzare gli organi competenti ad attenzionare il sito, affinché venga studiato e soprattutto ripulito”. “Il ritrovamento dell’antica Mansione Templare – scandisce il prof. Giacomo Pace Gravina, presidente onorario dell’Archeoclub e docente all’Università di Messina - consente di riscrivere una pagina importante della storia medievale della Sicilia e di riconsiderare in un ragionamento più ampio l’importanza di questo territorio”. Sfida raccolta dal presidente dell’Archeoclub Carlo La Mattina:”Faremo il possibile per coinvolgere in questo progetto gli organi competenti. Il feudo del Tempio, con il relativo culto templare per il Beato Gerlando, rappresenta una parte fondamentale della nostra storia”.