Caltagirone. Al MACC (ex Ospedale delle Donne) è stata inaugurata ieri la mostra “Giuseppe Cosentino: della Morfologia del Rottame”

  • di Redazione Il Solidale
  • 2 giu 2023
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Caltagirone. Al MACC (ex Ospedale delle Donne) è stata inaugurata ieri la mostra “Giuseppe Cosentino: della Morfologia del Rottame”

(Salvo Cona) CALTAGIRONE. “Giuseppe Cosentino: della Morfologia del Rottame” è il titolo della mostra, a cura di Domenico Amoroso che, nell’ambito delle attività dei Musei civici, inaugurata proprio ieri si terrà fino al prossimo 20 agosto al MACC (Museo d’Arte Contemporanea Caltagirone), nell’ex Ospedale delle Donne.
Sponsor principale dell’evento è l’associazione “Casa Rosetta” Ets. 
E Giuseppe Cosentino è uno degli ospiti de “L’Oasi” di Borgo Ventimiglia (coordinata dalla dottoressa Lina Cannizzo), una delle strutture di recupero di “Casa Rosetta”
Proseguendo nella ricerca di artisti al di fuori delle battute piste dell’arte ufficiale, verso percorsi in cui l’arte è necessità di vita, espressione diretta di sentimenti e situazioni spesso perturbanti e sofferte, il MACC di Caltagirone propone oggi la mostra personale di Giuseppe Cosentino, nato a Palermo nel 1984, che dalla sua difficile e sofferta esistenza è riuscito a ricavare arte quandonel 2021 e del tutto inaspettatamente ha iniziato a creare le sue originali sculture di rottami di ferro, suscitando la curiosità degli educatori che lo hanno proposto per una valutazione artistica a Domenico Amoroso. Quest'ultimo, riconoscendone il valore e l‘appartenenza all‘Outsider Art, ha pubblicato un articolo su di lui sulla prestigiosa Rivista OOA, diretta da Eva di Stefano.
Secondo il noto studioso Amoroso, si tratta di “vere e proprie anatomie che analizzano strutture e forme tanto difficili da intuire attraverso i pezzi separati, quanto sorprendentemente ovvie una volta svelate. Se però ci fermiamo a osservare con attenzione ogni opera, scopriamo che nascondono un lirismo di fondo, molto ben dissimulato: è così che, sotto il ready made, le prospettive oniriche e gli accenti a volte pop, scopriamo in Giuseppe Cosentino un'anima da Saint-Exupery”.