Storie di solidarietà: il tunisino sessantenne Hedy Boukari, dal 1990 in Italia, riprende in mano la sua vita grazie ad ALS MCL e al MCL menenino
- di Redazione Il Solidale
- 8 giu 2023
- SOCIALE
(Salvo Cona) MINEO. I momenti più difficili regalano brutti momenti, ma anche belle storie: una di queste vede come protagonista il sessantenne tunisino Hedy Boukari che da tantissimi anni ormai vive in Italia. Non ha parenti e fino a pochissimo tempo fa abitava in una casa in precarie condizioni. Ma grazie alla disponibilità di chi opera nella sede del MCL di Mineo, Hedy ha trovato subito un alloggio di tutto rispetto. Si tratta di una splendida storia di solidarietà che non deve certo passare inosservata e che dimostra come ci possano essere, seppur in condizioni di solitudine, anche dei risvolti belli e positivi che ci scaldano il cuore e ci regalano la consapevolezza che fino a quando ci sono persone con questo cuore, anche in mezzo alle difficoltà più brutte, esce sempre un raggio di sole.
Infatti è bastato un confronto, un paio di telefonate e una disponibilità veramente ammirevole per far muovere in breve tempo la macchina della solidarietà, senza chiedere nulla in cambio, ma ripagati dalla soddisfazione di leggere negli occhi di Hedy una gioia autentica, tipica di chi sa di ricevere un dono grande, come una casa in cui intanto stare.
Hedy si trova in Italia dal 1990. Entrato legalmente in Italia, la sua prima città è stata Siracusa, poi si è trasferito a Mineo. Lui parla tre lingue: l’arabo (compresi alcuni dialetti), il francese e l’italiano tanto che ha acquisito un attestato di cui va fiero e che certifica di aver partecipato a un corso di alfabetizzazione di lingua italiana conseguito presso l’istituto comprensivo “Alessio Narbone” di Caltagirone. Chi lo conosce bene da anni sottolinea con piacere che egli ha condotto sempre una vita modesta e all'insegna del lavoro che svolge in regola come bracciante agricolo. Una vita... la sua, come tutte, che talvolta incontra purtroppo qualche ostacolo. Ed è quello che gli è successo nel 2017 quando ha perso il suo ultimo lavoro regolare; e dopo 30 anni, per la prima volta, ha perso pure la possibilità di un permesso di soggiorno regolare. Nel tempo, per cause materiali, viene compromessa l’abitabilità della sua piccola casa di Mineo, acquistata dall’uomo con tantissimi sacrifici. Solo dopo alcuni periodi di difficoltà, superati con le proprie forze, Hedy decide di chiedere aiuto in paese e la solidarietà non tarda ad arrivare: viene subito 'ospitato' per tutto il tempo che servirà, e ciò grazie al progetto ‘FSE Indigenti’ gestito dalla cooperativa sociale ‘San Francesco’ e finanziato dalla Regione Siciliana. Nel contempo i consulenti legali di ALS MCL Calatino lo hanno aiutato a regolarizzare la propria posizione ed ottenere un nuovo permesso di soggiorno che gli è stato rilasciato per ‘casi speciali’ dal Questore di Catania.
Per quanto avvenuto, il presidente regionale di ALS MCL Sicilia e vice presidente nazionale Paolo Ragusa esprime la propria soddisfazione su questo buon esempio di solidarietà: “Siamo riusciti a restituire dignità ad una persona che ormai di fatto è pienamente integrata nel tessuto sociale locale. Il nostro amico ora ritorna ad essere una risorsa sia dal punto di vista umano che economico, per la comunità menenina. Siamo sempre felici - conclude Paolo Ragusa - quando riusciamo ad aiutare il prossimo”.
Anche l’avvocato Federica Anfuso, operatrice legale volontaria di ALS MCL Sicilia, non nasconde la propria "gioia per poter vedere oggi Hedy abitare in una casa decorosa, dove non manca proprio nulla, e vederlo con un regolare permesso che finalmente gli consentirà di riprendere in mano la sua vita", così come sostiene anche lo stesso Hedy Boukari il quale vuole "ringraziare di cuore tutti coloro i quali mi hanno aiutato ed offerto sostegno umanitario, disponibilità e solidarietà, come accade nei confronti di altri migranti come me. In modo particolare desidero ringraziare Paolo Ragusa, Ilenia Palermo che gestisce la sede MCL di Mineo, l’avvocato Federica Anfuso, Giovanni Manduca e Alessandro Manzoni".