Concluso a Caltagirone il primo percorso di co-programmazione tra Amministrazione comunale, enti del Terzo Settore e imprese
- di Redazione Il Solidale
- 14 giu 2023
- SOCIALE
(Salvo Cona) CALTAGIRONE. Sono tre i filoni d’intervento in cui è possibile sintetizzare le priorità del Calatino per uno sviluppo sostenibile: rigenerare beni e spazi comuni al fine di favorire coesione e inclusione sociale; mettere in rete le competenze e le esigenze del tessuto produttivo locale; valorizzare il patrimonio naturalistico e culturale attraverso esperienze di amministrazione condivisa.
Questo è il quadro che emerge dal percorso di coprogrammazione che si è concluso mercoledì 7 giugno a Caltagirone dopo il lavoro svolto negli ultimi mesi nell’ambito di Politèia, il progetto sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di cui il Comune di Caltagirone è capofila, con il supporto operativo di sei partner (Fondazione AVSI, Fratello Sole, CONAI, DonBosco2000, Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani, Kalat Ambiente).
La coprogrammazione è un nuovo metodo di collaborazione, istituito e strutturato dal Codice del Terzo Settore, con cui pubblica amministrazione ed enti non profit di un territorio scelgono di lavorare insieme per individuare bisogni della comunità.
«Quella di Caltagirone è attualmente la prima esperienza del Sud Italia – ha affermato l’assessore comunale alla Cooperazione Luca Giarmanà – Dal laboratorio sono emerse numerose tematiche perché sono tante le associazioni e gli stakeholder che hanno dato il proprio contributo. È stato un lavoro sinergico che ha consegnato un nuovo modo di fare politica: non più un’Amministrazione che in maniera autoreferenziale decide cosa fare, ad esempio, di un immobile comunale, bensì un’Amministrazione che, cogliendo l’opportunità di Politeia, si è messa all’ascolto dei portatori d’interesse, ha raccolto le loro idee, e intende progettare e co-gestire insieme gli spazi da destinare a funzione pubblica».
Seguirà infatti a settembre la fase di co-progettazione, cioè la definizione di progetti specifici che rispondano concretamente alle esigenze intercettate, grazie a una logica di condivisione di risorse e obiettivi, come spiegano Veronica Dal Moro e Matteo Di Liberto di Fondazione AVSI che nell’ambito di Politèia guida e facilita i laboratori di co-programmazione e co-progettazione: «Era fondamentale che Comune, enti del terzo settore e imprese convergessero verso macrotemi ed obiettivi condivisi. Tra questi, ad esempio, la tutela del Bosco di Santo Pietro, l’opportunità delle Comunità Energetiche Rinnovabili, le potenzialità del patrimonio di beni già esistenti, e il superamento della frammentazione di visioni attraverso l’unione delle forze e degli interessi di ciascuno. Dal confronto maturato lungo i mesi di co-programmazione e restituito nell’incontro finale, sono emersi gli input necessari per comprendere in quale direzione proseguire per la realizzazione del Piano territoriale dei progetti prioritari, cioè un portafoglio di proposte concrete da poter destinare alla SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) e ad altre occasioni in cui indirizzare al meglio le risorse pubbliche e private».