Caltagirone, ritorna a vivere via Cavallitti

  • di Redazione Il Solidale
  • 31 dic 2015
  • CRONACA

Caltagirone, ritorna a vivere via Cavallitti

Caltagirone. La via Cavallitti torna alla città e al quartiere Maria Santissima del Ponte, di cui fa parte.
Si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia che ha sancito la consegna ufficiale, da parte del Comune di Caltagirone, che ha promosso le opere in questione, alla città e al quartiere in particolare, di lavori avviati nei primi mesi del 2012 con somme in precedenza attinte all’esterno (i finanziamenti del “Pisu” Caltagirone). Adesso, dopo alcuni ritardi riconducibili a farraginosità burocratiche, la zona in questione è stata restituita alla fruizione dei cittadini. I luoghi sono stati benedetti dal parroco, Francesco Di Stefano, con il dirigente dell’Area tecnica del Comune Ignazio Alberghina che ha illustrato gli interventi compiuti. I lavori, per una somma complessiva di 1.490.000 euro, si sono concretati nel recupero della via Cavallitti, l’area del centro storico in passato teatro di smottamenti e già oggetto di alcune opere di consolidamento e messa in sicurezza effettuate anche attraverso le demolizioni controllate di immobili pericolanti, resesi necessarie date le condizioni assai “difficili” dei luoghi. Sono consistiti nel consolidamento del fronte franoso con paratie per una cinquantina di metri, nella realizzazione di un sistema di drenaggio per accogliere le acque sotterranee, nel rifacimento della gradinata e nella sua riqualificazione a piazza. Importante, in particolare, si è rivelato il contenimento del dissesto idrogeologico. Prova ne è, secondo quanto sottolineato dall’Area tecnica del Comune, che le lesioni degli edifici, prima costanti e consistenti, si sono arrestate a esecuzione dei lavori effettuata.
Intanto, ancora nel quartiere Maria Santissima il Comune di Caltagirone si accinge a realizzare, con oltre 4 milioni di euro assegnati dalla Regione siciliana nell’ambito di un apposito programma di recupero urbano e 600 mila di cofinanziamento comunale, 19 alloggi a canone sostenibile, come previsto dal “social housing”. La gara d’appalto sarà celebrata a febbraio (data ancora da stabilirsi con esattezza) all’Urega di Catania. Il “social housing” è lo strumento con cui si va incontro alla domanda di alloggi di chi non ha una casa e paga con sempre maggiori difficoltà un canone d’affitto (o una rata di mutuo). E' una fascia di persone sempre più ampia che, pur non avendo i requisiti per vedersi assegnato un alloggio popolare, non possono però permettersi di pagare un canone d'affitto a prezzi di mercato. In questa “area grigia” si trovano famiglie monoreddito, lavoratori precari, famiglie monogenitoriali, giovani e anziani.