Roma. Rappresentativa di ragazzi del CAS Macerata disputa partita di calcio a 8 al 14° Festival di Ethioroma. I beneficiari: "Felici di integrarci attraverso lo sport che amiamo"
- di Redazione Il Solidale
- 5 lug 2023
- SOCIALE
(Francesco Sopranzi) ROMA. Domenica 2 luglio a Roma si è svolta una partita di calcio tra i richiedenti asilo del centro accoglienza del Consorzio Umana Solidarietà –sede di Macerata- e una rappresentativa dell’Ethio Roma.
Un modo per dare un'occasione di inclusione e divertimento a ragazzi migranti, attraverso lo sport. "Sono sempre molto contenti di interagire con la società che li ospita. È un'iniziativa che permette loro di integrarsi e di acquisire fiducia in sé stessi attraverso un’attività che amano e che praticano ogni giorno" ha detto l’operatrice che li ha accompagnati, Radima Shaova.
C’era molto di più di una semplice disputa a pallone nella partita amichevole di calcio a 8 tra una selezione di migranti del Centro di prima accoglienza C.U.S. Macerata e la squadra dell’Ethio Roma.
Il 2 Luglio in campo c’erano la passione di chi opera ogni giorno per l’integrazione, anche grazie allo sport.
“Gli ospiti del Cas Macerata hanno sempre avuto la possibilità di praticare sport – spiega Nigist Bernabucci della cooperativa – questo ha consentito loro di raggiungere apprezzabili miglioramenti dell’umore, dello stato d’animo e della socialità, risultando un’esperienza di crescita positiva, di consapevolezza del proprio corpo e dello stare bene con sé stessi e con gli altri; in particolare, il gioco di squadra ha favorito sia lo sviluppo del senso di collaborazione e condivisione, sia il rispetto delle regole”.
E non solo calcio, perché i migranti hanno avuto anche l’opportunità di partecipare alla festa organizzata dopo la partita, conclusa con canti e balli all’insegna del sano divertimento.
“Gli ospiti del Cas Macerata hanno sempre avuto la possibilità di praticare sport – spiega Nigist Bernabucci della cooperativa – questo ha consentito loro di raggiungere apprezzabili miglioramenti dell’umore, dello stato d’animo e della socialità, risultando un’esperienza di crescita positiva, di consapevolezza del proprio corpo e dello stare bene con sé stessi e con gli altri; in particolare, il gioco di squadra ha favorito sia lo sviluppo del senso di collaborazione e condivisione, sia il rispetto delle regole”.
E non solo calcio, perché i migranti hanno avuto anche l’opportunità di partecipare alla festa organizzata dopo la partita, conclusa con canti e balli all’insegna del sano divertimento.
Sport e integrazione binomio vincente per far fronte al fenomeno immigrazione destinato a mettere radici e aumentare: per fare sana accoglienza, per favorire in maniera forte e netta relazioni positive tra i migranti stessi e, soprattutto, tra italiani ed immigrati.
“Ecco il senso di questa partita di calcio – afferma Andrea Graciotti, operatore e allenatore della squadra – E per questo ringraziamo pubblicamente gli organizzatori e i giocatori dell’Ethio Roma, che hanno dedicato un pomeriggio ai giovani migranti permettendo loro di misurarsi in una sfida sportiva”.
La partita?
“Ecco il senso di questa partita di calcio – afferma Andrea Graciotti, operatore e allenatore della squadra – E per questo ringraziamo pubblicamente gli organizzatori e i giocatori dell’Ethio Roma, che hanno dedicato un pomeriggio ai giovani migranti permettendo loro di misurarsi in una sfida sportiva”.
La partita?
La selezione Maceratese, composta da ragazzi provenienti da Guinea, Costa D’Avorio, Egitto, Pakistan e Bangladesh, si è distinta con una bella prestazione, che ha portato ad una vittoria per 9 a 2.
Sugli scudi il portiere Koffi J. e i difensori Djiba e Konate.
A centrocampo e attacco geometrie e fantasia al potere con Keita, Kabinet, Soumah, Idrees, “Messi” Adjoumani autore di 3 assist e il bomber Aly (4 gol).
Al di là del risultato, una giornata indimenticabile per i nostri ospiti richiedenti asilo, soggetti fragili, spesso emarginati che hanno potuto non solo calcare un campo da gioco, ma soprattutto incontrarsi con un gruppo di giovani animati dalla stessa passione, creando in questo modo un senso comune di appartenenza e partecipazione. Una sfida dove a vincere è stata l'inclusione.